Home > Altro > Archivio > Perché i mercati ignorano il rischio delle elezioni italiane

Perché i mercati ignorano il rischio delle elezioni italiane

sabato 3 febbraio 2018, di Flavia Provenzani

Lo scorso anno qualcuno si era azzardato a dire che le venture elezioni italiane avrebbero potuto rappresentare un evento potenzialmente in grado di scindere l’eurozona.

Oggi, a sole cinque settimane di distanza dalla chiamata degli italiani alle urne, l’impressione è ben diversa.

Il mercato italiano inizia il 2018 sugli scudi

Molti asset italiani hanno visto aumentare le proprie valutazioni ed hanno sovraperformato i loro pari europei, grazie in parte all’economia italiana in espansione e alla contrazione del tasso di disoccupazione. Inoltre, la minaccia proveniente dai politici anti-establishment sembra essersi allentata. L’intero contesto ha placato le ansie degli investitori man mano che il voto si fa sempre più vicino, una tendenza non è insolita per le elezioni nel nostro Paese.

A fine 2016, la paura che gli italiani rispondessero No al referendum sulla riforma costituzionale era a dir poco diffusa. Gli italiani hanno fatto vincere il No, ma il sell-off sul mercato che ne è seguito è stato solo di breve durata.
"Chiunque vende asset italiani per le elezioni italiane sta perdendo denaro", ha dichiarato Marie-Anne Allier, a capo dell’unità euro fixed income presso Amundi, la società di gestione fondi più grande d’Europa.

Da inizio 2018 il Ftse Mib è in salita di circa il 7,5%, rispetto al +3,3% dell’indice Euro Stoxx 50, e fa meglio degli indici principali di Germania, Francia e Spagna.
E nonostante la ripresa italiana sia stata più lenta degli standard degli altri Paesi dell’eurozona, gli ultimi dati sul PIL hanno mostrato un aumento su base annua dell’1,7%, il dato migliore mai registrato dal 2011. La disoccupazione, al 10,8%, è scesa ai livelli più bassi dal 2012. Le banche italiane sono impegnate a ripulire i propri bilanci dai crediti deteriorati e le ricapitalizzazioni e le liquidazioni hanno contribuito a risollevare il settore.

Il calo del rischio sullo spread

Lo scorso anno, in vista delle elezioni in Olanda, Francia e Germania, il rischio politico dominava gran parte del confronto tra gli investitori, anche se le rispettive economie mostravano segni di miglioramento.

Le inversioni del rischio sull’euro a tre mesi - dei derivati che misurano premio richiesto dagli investitori per detenere gli euro per un trimestre - mostravano che il mercato temeva un calo improvviso del valore della moneta unica.
Ma ora, gli stessi derivati indicano che gli investitori non richiedono alcun premio per tenere gli euro nel proprio portafoglio.

Lo spread tra Btp e Bund, un indicatore del rischio di insolvenza associato all’Italia - è diminuito dall’inizio dell’anno.
Il decennale italiano offre un rendimento di 1,4 punti percentuali in più rispetto alla Germania, ai minimi di circa un anno. Ad aprile 2017, i rendimenti erano superiori di 2,1 punti percentuali.
Nonostante i rialzo alcuni analisti vedono ancora del valore sul debito pubblico del Paese. I titoli di Stato decennali dell’Italia offrono un rendimento di circa il 2%, mentre gli equivalenti francesi e tedeschi offrono meno dell’1%.

Sul mercato azionario gli investitori erano più ribassisti sull’Italia rispetto a qualsiasi altro mercato, ad eccezione di quello del Regno Unito, alla fine dello scorso luglio secondo una ricerca della Bank of America Merrill Lynch. Ora, lo stesso sondaggio mostra che il sentimento degli investitori è per lo più bilanciato.

La fine dei partiti populisti

Le preoccupazioni per il rischio politico italiano sono svanite non solo grazie alla ripresa dell’economia, ma anche per merito dei partiti populisti che hanno deciso di seguire una linea decisamente più soft.
Il Movimento 5 Stelle, considerato a livello internazionale il partito italiano populista più importante, ha fatto marcia indietro sulla richiesta di un referendum sull’adesione dell’Italia all’eurozona. Il candidato premier del partito, Luigi Di Maio, ora crede che il voto sarebbe l’ultima risorsa.

I mercati delle scommesse e gli analisti suggeriscono una vittoria della coalizione di Centrodestra messa insieme dall’ex primo ministro Silvio Berlusconi, di cui fa parte anche la Lega Nord, anti-immigrazione e euroscettica.
Per i mercati, la notizia importante è i 5 Stelle e la Lega Nord non si siano alleate.

Ma il rischio permane

Ma non sono tutte rose e fiori: molti analisti e investitori vedono ancora dei rischi a lungo termine per l’economia italiana. La crescita è ancora lenta, la quantità dei crediti deteriorati del paese ancora elevata e il sistema bancario è più debole rispetto a quelli della maggior parte degli altri Paesi d’Europa.

Inoltre, il sostegno relativamente limitato dell’Italia all’euro, che ha fomentato le preoccupazioni degli investitori lo scorso anno, non è migliorato. Solo il 59% degli italiani dichiara di essere a favore alla moneta unica europea, secondo i dati dell’indagine della Commissione europea, sotto all’81% della Germania, il 71% della Francia e il 66% della Grecia.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.