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Pensioni precoci, ultime novità: nessun ripensamento sulla riforma. Cosa succederà alla Quota 41?

venerdì 3 febbraio 2017, di Stefania Manservigi

Non ci sarà nessun passo indietro sulla riforma delle pensioni per quanto riguarda lavoratori precoci e Ape.
Ad affermarlo è Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro, che ha preso posizione sulle indiscrezioni circolate negli ultimi giorni che parlavano di un possibile rinvio della manovra previdenziale a causa delle pressioni della Commissione europea che ha chiesto una correzione da 3,4 miliardi di euro.
La riforma delle pensioni, quindi, si farà e Ape e Quota 41 per i precoci dovrebbero entrare in vigore a partire dal 1° maggio 2017.

"Nessuna richiesta in questo senso è arrivata dalla commissione Ue ed escludo ogni possibilità di intervento. C’è invece la volontà di continuare il dialogo con i sindacati"

ha affermato Poletti nel corso dell’audizione davanti alla commissione del Senato.
I lavoratori precoci possono sperare ancora sull’approvazione di possibili correttivi alla Quota 41 o le parole di Poletti pongono fine alle loro speranze?

Pensioni precoci: lavoratori chiedono la Quota 41 per tutti
Con la riforma delle pensioni è stata approvata anche una misura destinata ai lavoratori precoci, la Quota 41. La misura che, salvo imprevisti o cambi di programma, dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1° maggio 2017 non soddisfa però le esigenze dei lavoratori precoci. Gli appartenenti alla categoria, infatti, da mesi si stanno battendo per il riconoscimento della possibilità di andare in pensione anticipata senza penalizzazioni e indipendentemente dall’età anagrafica per tutti coloro che hanno raggiunto i 41 anni di contributi. La manovra previdenziale ha accolto solo in parte queste richieste: la Quota 41 infatti prevede la possibilità di uscita anticipata al raggiungimento dei 41 anni di contributi, ma solo per alcune categorie di lavoratori precoci tassativamente determinate che si trovino in una situazione di difficoltà.
I lavoratori precoci hanno accolto con delusione la misura approvata dal Governo, uscita dal tavolo di confronto con i sindacati, e stanno continuando la loro mobilitazione per il raggiungimento della Quota 41 per tutti.

Pensioni precoci: le parole di Poletti pongono fine alle speranze sulla Quota 41?
Se Poletti da una parte ha rassicurato tutti i lavoratori precoci che rientreranno tra i beneficiari della Quota 41 approvata e che stanno attendendo l’approvazione dei decreti attuativi, dall’altro ha chiuso a possibili ulteriori interventi sulla manovra. Le parole del Ministro non sembrano lasciare molte speranze ai lavoratori precoci in vista di una possibile revisione della misura. Tuttavia Poletti, oltre ad affermare che non ci saranno passi indietro sulla manovra, ha anche confermato la volontà di portare avanti il dialogo con i sindacati. Potrebbero essere i sindacati, dunque, la chiave per continuare a sperare nell’approvazione della Quota 41 per tutti?
I temi sui quali il Governo ha aperto al confronto sono molti e tra questi rientrano anche le carriere discontinue dei giovani, che faticano a entrare in un mondo del lavoro sempre più saturo e povero di occasioni. Terreno fertile, questo, per far capire al Governo come l’introduzione di una vera flessibilità in uscita, che premi chi ha molti anni di contributi versati, possa anche aiutare i giovani. La palla passa quindi ai sindacati?

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