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Pensioni precoci, ultime novità: Quota 41, aumenta la platea. Chi ci rientra?
martedì 15 novembre 2016, di
Non trova ancora fine la vicenda che riguarda le pensioni dei precoci.
Nonostante l’ormai imminente approvazione della Riforma delle pensioni, infatti, il capitolo precoci rimane ancora aperto: è partito in questi giorni l’esame alla Camera degli emendamenti alla Legge di Stabilità che riguardano la Quota 41 e che potrebbero modificare la misura stessa.
Verranno tenute in considerazione le richieste dei lavoratori precoci? Ricordiamo infatti che i precoci sono i lavoratori che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che, nonostante abbiano diversi anni di contributi versati alle spalle, non possono andare in pensione a causa dell’aumento del requisito anagrafico disposto con la Legge Fornero.
I lavoratori precoci hanno chiesto per mesi l’approvazione della Quota 41 per tutti, ossia il riconoscimento da parte del Governo della possibilità di andare in pensione senza penalizzazioni per tutti coloro che hanno raggiunto i 41 anni di contribuzione. La misura inserita nella Legge di Stabilità, invece, destina tale possibilità solo a coloro che abbiano maturato almeno 12 mesi di contribuzione entro il compimento del diciannovesimo anno di età, e che si trovino in una delle situazioni di difficoltà individuate dal provvedimento.
Gli emendamenti in esame alla Camera amplieranno la platea dei beneficiari della Quota 41? Ecco tutte le novità.
Pensioni precoci, come cambia la Quota 41? Tutte le novità
Gli emendamenti in esame alla Camera consentirebbero di ampliare la platea dei beneficiari della Quota 41, pur non realizzando le richieste avanzate dai lavoratori precoci che chiedono una Quota 41 per tutti, senza se e senza ma.
Con gli emendamenti, infatti, si vuole disporre un’estensione dei lavori considerati usuranti incrementando la categoria di altri 8 mestieri, che andrebbero ad aggiungersi agli 11 già riconosciuti tali. Ricordiamo infatti che una delle situazioni di difficoltà che consente l’accesso alla Quota 41 è l’essere impiegati in un lavoro considerato gravoso.
Inoltre, in caso di approvazione degli emendamenti, si avrebbe la diminuzione da 36 a 35 dei contributi richiesti per poter accedere alla Quota 41 senza penalità e all’APE social, ossia alla pensione anticipata a costo zero, e l’abolizione del requisito dei 6 anni continuativi di lavoro in uno dei mestieri gravosi. Anche quest’ultimo punto consentirebbe l’ampliamento della platea dei beneficiari della Quota 41, in quanto molte attività non consentono la continuità riducendo il numero di coloro che hanno i requisiti per poter rientrare nella misura.
Gli emendamenti non toccheranno invece l’abolizione delle penalizzazioni a partire dal 2018, misura questa che resta confermata e che risulta positiva per la categoria dei lavoratori precoci.
Pensioni precoci, lavoratori vogliono Quota 41 per tutti
Nonostante gli emendamenti presentati alla Legge di Stabilità si muovano nel senso di ampliare la platea di beneficiari della quota 41, i lavoratori precoci non ci stanno e continuano la loro opera di mobilitazione per la Quota 41 per tutti gli appartenenti alla categoria.
Il 12 novembre i precoci sono infatti tornati in piazza a Torino e Palermo a manifestare davanti alle prefetture, e continuano a chiedere risposte al Governo reo di aver ascoltato le loro richieste senza mai essere venuto incontro alle stesse.
Per conoscere il futuro della Quota 41 e dei lavoratori precoci non resta molto da attendere: l’esame alla Camera dovrebbe concludersi il 22 novembre e il testo dovrebbe essere consegnato in aula dal 23. Non resta che aspettare.