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Pensioni precoci, ultime novità: niente Quota 41 per tutti
venerdì 14 ottobre 2016, di
Le ultime notizie sulle pensioni dei precoci non sono positive.
Dopo l’incontro che si è tenuto in mattinata tra Governo e sindacati per definire gli ultimi dettagli sulla riforma delle pensioni, infatti, è stato confermato quanto era stato già deciso durante il confronto dello scorso 28 settembre: la Quota 41 non sarà estesa a tutti i precoci, ma sarà riservata ai soli lavoratori che vivono situazioni difficoltà.
La notizia non è stata presa bene dai precoci, che da mesi si stanno battendo per i propri diritti: i lavoratori appartenenti alla categoria, infatti, sono rimasti delusi dalla riforma delle pensioni approvata dal Governo che non ha tenuto conto delle esigenze di chi ha iniziato a lavorare in giovane età versando molti anni di contributi.
Ricordiamo infatti che i lavoratori precoci sono quella categoria di lavoratori che ha iniziato a lavorare molto presto, e che è rimasta penalizzata dall’innalzamento dell’età pensionabile disposto con la legge Fornero.
Pensioni precoci, ultime novità: platea ristretta per la quota 41
La platea di lavoratori precoci che potrà accedere alla Quota 41 si delinea sempre più chiaramente. I dettagli sugli ultimi punti definiti durante l’incontro di stamattina tra Governo e sindacati sono stati resi noti da Tommaso Nannicini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e da una nota stampa diramata dalla CGIL.
E’ stato confermato, dunque, che la quota 41 non verrà estesa a tutti i lavoratori precoci e, anzi, le maglie sembrano sempre più strette.
Potranno andare in pensione anticipata grazie alla quota 41 solamente i lavoratori precoci che abbiano accumulato 12 mesi di contribuzione anche non continuativi prima dei 19 anni che si trovino in una situazione di difficoltà: tra questi rientrano i lavoratori con parenti dei disabili, oppure disoccupati senza ammortizzatori sociali, oppure che svolgano un mestiere gravoso, o che siano inabili al lavoro.
Non solo. Oltre al requisito contributivo, per poter accedere alla Quota 41 è necessario avere un reddito lordo al massimo pari a 1.350 euro ed avere versato 30 anni di contributi se disoccupati e 35 se lavoratori attivi.
Requisiti, questi, che restringono sempre più la platea dei precoci che potranno accedere alla Quota 41.
Pensioni precoci, novità: quali sono i lavori gravosi?
Durante l’incontro che si è svolto in mattinata tra sindacati e Governo si è discusso anche su quali lavori far rientrare nella categoria dei lavori gravosi, per cercare di allargare la platea dei precoci che può accedere alla Quota 41.
Tra le categorie che svolgono lavori gravosi sono stati ricompresi maestre d’infanzia, alcune categorie di infermieri, operai edili, i macchinisti e gli autisti di mezzi pesanti.
Domenico Proietti, segretario della UIL, a tal proposito si è detto soddisfatto dell’accordo raggiunto sui precoci, essendo stata allargata la categoria dei lavori gravosi. Inoltre, con riferimento alla decisione di restringere la platea dei beneficiari che potranno usufruire della Quota 41, ha così commentato:
"E’ importante che sia passato il principio che con 41 anni di contributi si possa andare in pensione".
Pensioni precoci, la reazione dei lavoratori
Le motivazioni addotte da Proietti non hanno trovato d’accordo i lavoratori precoci che da mesi si battono per la Quota 41. I precoci, infatti, sono rimasti delusi dalla riforma delle pensioni che verrà inserita nella prossima Legge di Stabilità, ma non abbandonano la loro battaglia: in attesa di un incontro con Nannicini, infatti, è stata organizzata un’altra manifestazione che si terrà a Roma il 18 ottobre.