Pensione anticipata a rischio per maggio? Tutte le novità su Ape e Quota 41

Pensione anticipata a rischio per maggio? Questa la domanda che si pongono molti lavoratori interessati all’Ape e alla Quota 41. Le due misure, per le quali sono attesi i decreti attuativi entro la fine di marzo, non hanno ancora trovato una forma definitiva in questa seconda fase della riforma pensioni e ora c’è il rischio concreto che possano subire una battuta di arresto e non essere valide da maggio.

Novità pensioni da questo punto di vista non sono ancora arrivate. I tavoli tra Governo e Sindacati hanno portato a rivedere alcuni punti, passando al setaccio l’anticipo pensionistico e le platee di riferimento di entrambe le misure, ma queste ancora non sono pronte per l’entrata in vigore il primo maggio.

La pensione anticipata per migliaia di lavoratori potrebbe quindi essere a rischio, specialmente per quelli che sono in procinto di maturare i requisiti utili per andare in pensione fino a tre anni in anticipo con l’Ape e quelli che rientrano nelle quattro categorie in difficoltà che attendono di poter uscire con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica.

Il Governo ha più volte ribadito che per maggio saranno partite tutte le misure per la pensione anticipata, ma da parte dei sindacati e dei lavoratori c’è più preoccupazione. Infatti Nicola Marongiu, responsabile dell’area Welfare e contrattazione sociale della Cgil nazionale, ha spiegato come ci siano lunghi ritardi nella definizione dei decreti, inizialmente fissati per la fine di febbraio e rimangano ancora problemi come le norme di accesso alla previdenza ancora da ritoccare: “Siamo preoccupati”, ha concluso il sindacalista.

Ma la pensione anticipata è davvero a rischio per maggio? O sarà comunque possibile inviare le domande a partire dal 1 del mese designato? Difficile stabilire quanto ritarderanno e quando partiranno le misure, ma proviamo a fare alcuni chiarimenti in merito all’Ape e alla Quota 41.

Pensione anticipata a rischio? I tempi della riforma

Nonostante l’ottimismo del Governo Gentiloni al momento dell’insediamento, per la riforma delle pensioni ci sono stati dei ritardi importanti. C’è il rischio concreto che le misure più importanti per la pensione anticipata possano non partire? Viste le risorse a disposizione del Governo, sembra impossibile che le riforme possano saltare.

Tuttavia se da maggio dovessero partire le domande per Ape e Quota 41, come era stato detto tempo fa, prima dell’estate dovrebbe essere pronta la prima sessione di uscite anticipate. In linea di massima i criteri e le caratteristiche che circolano da tempo saranno quelli definitivi, ma Governo e Sindacati aspettano di definire le norme per alcuni tipi di lavoratori.

Il rischio più concreto è quello di creare norme troppo complesse, come per gli usuranti, e in generale di far inceppare la macchina organizzativa quando in maggio arriveranno migliaia di domande all’Inps. Proprio gli usuranti sono il nodo su cui le parti in causa stanno cercando un punto comune per arrivare ai decreti, spiega Marongiu, ma questa attenzione dei sindacati, con appuntamenti così dilatati nel tempo rischia di far slittare di qualche settimana le misure.

Novità pensioni, Ape e Quota 41 a rischio per maggio?

Il prossimo appuntamento per le pensioni è fissato al 13 marzo, quando il Governo nella figura del ministro Poletti, e i sindacati con i segretari di Cgil, Cisl e Uil, si incontreranno di nuovo e forse sarà possibile pensare di provvedere ai decreti.

La responsabilità individuata dal sindacalista Marongiu è anche politica, poiché per lanciare misure importanti di questo tipo serve una solida sicurezza politica che ora il Governo non sembra avere.

Anche se c’è preoccupazione tra i lavoratori, è difficile che Ape e Quota 41 possano non arrivare per maggio, dato che la prossima settimana probabilmente termineranno i confronti e inizieranno i lavori per portare all’approvazione i decreti.