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Paesi Bassi: il voto decisivo per l’Euro. Scenari ad un giorno dalle elezioni
martedì 11 settembre 2012, di
Ad un giorno dal voto nei Paesi Bassi, ecco un riepilogo sulle previsioni e gli scenari di quello che sarà un giorno decisivo non soltanto per gli elettori olandesi, ma anche per la sopravvivenza della moneta unica (12 settembre 2012).
Il giorno del voto: come e dove
Gli Olandesi saranno chiamati alle urne domani, 12 settembre 2012. Si voterà dalle 07:30 alle 21:00 e gli scrutini inizieranno immediatamente dopo il voto; l’andamento dei risultati e possibili previsioni saranno trasmessi sull’emittente pubblica NOS a partire dall’inizio dei conteggi. Gli spogli, chiaramente, andranno avanti per qualche ora e i risultati ufficiali saranno pubblicati dal Consiglio Nazionale per le Elezioni il 17 settembre.
Elezioni in Olanda: a chi importa?
I Paesi Bassi rivestono un ruolo fondamentale nel quadro del potere politico-economico dell’Eurozona. In quanto "baluardo" della moneta unica, il Primo Ministro Olandese gioca in prima linea nei processi di decisione sulle misure di austerity, l’approccio Europeo allo crisi del debito, fortemente difeso dalla Germania e appoggiato da Mark Rutte, ex Primo Ministro. Lo scorso 23 aprile, a causa dell’impasse politico sulle decisioni in materia di austerity, l’allora Primo Ministro Rutte, sostenitore della linea Austerity-Merkel, ha consegnato le dimissioni. Tuttavia, molti cittadini cominciano a soffrire il peso delle misure dure e diventano sempre più diffidenti nei confronti delle misure di salvataggio Europeo.
Nel caso venisse eletto un partiro Anti-Austerity, la bilancia Europea del potere politico tenderà a spostarsi dalla parte di meno austerity e meno propensione al salvataggio, ecco perché le Elezioni in Olanda sono così seguite da stampa e media e dai mercati.
Sistema di voto: spazio ai più piccoli
Il sistema di voto Olandese utilizza il metodo del quoziente puro; alla Camera ci sono 150 posti. Dunque, un partito che otterrà il 13% di voti, occuperà il 13% dei posti alla Camera. Ovvero, un partito che otterrà 1/150 voti avrà assicurato almeno un Posto, in questo modo il sistema rende più facile l’accesso ai partiti più piccoli ed esotici. Ad esempio, il Partito Animalista attualmente occupa due posti alla Camera.
Panorama Politico, parola chiave: varietà
Le liste elettorali contengono 21 partiti e, all’incirca 10 entreranno alla Camera. Come negli anni passati, i sondaggi mostrano uno scenario politico frammentario. Mark Rutte, leader del partito Democratico di centro destra (VVD), sembra essere il favorito dell’elettorato, ma parre non che riuscirà a formare una nuova maggioranza. Subito dopo, nella classifica di gradimento ci sono il partito laburista di centro-sinistra (PdvA) e il Partito Socialista (SP). C’è poi il consenso raggiunto dal partito di estrema destra primeggiato da Geert Wilders (PVV) che quasi sicuramente otterrà voti a sufficienza per prendere parte in una possibile coalizione. C’è da sottolineare come il partito di Wilders abbia condotto la campagna elettorale, promuovendo l’uscita dei Paesi Bassi dall’Euro.
Tante voci, come si crea la maggioranza?
C’è è una costante nei governi olandesi che si susseguono: per via del sistema elettorale ogni governo è costituito da una coalizione di partiti diversi e le trattative iniziano subito dopo il voto. Il partito che ottiene la maggioranza elegge un mediatore che da inizio alle negoziazioni, ma ottenere una coalizione è un procedimento che può richiedere anche mesi, raramente poche settimane. Una volta raggiunta la formazione, la Regina nomina il "formatore" che costituirà il Governo, i Ministri e le Segreterie di Stato.
Scenari: ecco cosa vedono gli analisti
Secondo gli analisti alla ING, il risultato delle elezioni sposterà gli assetti politici dell’Europa; l’ascesa del partito socialista e l’appoggio del partito di estrema destra PVV hanno messo in guardia la comunità di investitori internazionali riguardo al futuro orientamento dei Paesi Bassi nei confronti dell’Europa.
Secondo gli analisti di Robobank e JP Morgan, invece, il nocciolo delle Elezioni nei Paesi Bassi sarà la frammentazione politica rilevata dai sondaggi. Una scena così varia lascia supporre che per costituire una formazione di governo sarà necessario più tempo, rispetto a quanto l’Eurozona possa permettersi; inoltre, la coalizione cui si giungerà sarà "maggioranza" con uno scarto, rispetto all’opposizione, di pochissimi voti.
A quanto pare, le Elezioni nei Paesi Bassi non interesseranno soltanto il pubblico e le finanze degli Olandesi, ma tutta la politica dell’Eurozona, crisi finanziaria inclusa.