Oro: primo rosso dopo 12 anni. Nel 2014 potrebbe soffrire ancora

L’oro è sempre più vicino a chiudere il 2013 con il primo rosso dopo ben 12 anni consecutivi di rialzi. Per il metallo prezioso dovrebbe trattarsi anche della peggiore performance dal 1981, salvo clamorosi boom delle quotazioni in questi ultimi giorni dell’anno. Nell’ultima decade l’oro aveva registrato un tasso di crescita costante all’incirca del 10% all’anno. Il 2013 dovrebbe chiudersi con una perdita superiore al 35%, considerando che attualmente la quotazione dell’oro si aggira intorno ai 1.200 dollari l’oncia. Le prospettive per il prossimo anno restano negative.

Nel suo ultimo Investment Monthly Europe, la banca d’affari Credit Suisse ha sottolineato che restano elevati i “rischi di flessione” per i prezzi dell’oro, anche se la view è “neutral”. La previsione a 3 mesi è a 1.180 dollari, ovvero il minimo più basso dell’anno toccato sul finire di giugno scorso, mentre la previsione a 12 mesi è di 1.250 dollari l’oncia. Sono più pessimisti sull’andamento del bene rifugio gli analisti di Goldman Sachs. La banca d’affari newyorkese si aspetta una discesa dei prezzi fino a 1.050 dollari l’oncia, che dai valori correnti corrisponde a un calo del 14% circa.

Etf Securities ha sottolineato che l’oro dovrebbe soffrire ancora nel 2014, a causa della maggiore stabilità del dollaro americano con l’avvio del tapering e dell’aumento dei tassi di interesse “reali” di mercato. Nel Commodity Outlook viene evidenziato che “una forte reazione della domanda fisica al calo dei prezzi, simile a quella registrata nel primo semestre del 2013, insieme alla diminuzione della produzione e all’offerta più bassa derivante dal riciclo dell’oro, contribuirà a limitare i potenziali ribassi”. Secondo gli esperti intervistati da Bloomberg, il prossimo anno la quotazione dell’oro dovrebbe attestarsi intorno a 1.275 dollari l’oncia.