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Oro: è sempre rally! Prezzi a 1.360$, ai massimi da fine ottobre
mercoledì 12 marzo 2014, di
L’oro continua a macinare guadagni sui mercati internazionali, favorito dalla preoccupazione degli investitori per la crisi in Ucraina dopo che il parlamento della Crimea ha annunciato l’indipendenza da Kiev ancora prima del referendum del 16 marzo. Le tensioni geopolitiche tra Ucraina e Russia stanno spingendo sempre più gli investitori a rifugiarsi nel metallo prezioso, in particolare gli acquirenti asiatici (cinesi e indiani in primis). Non è un caso che l’oro effettui bruschi movimenti al rialzo proprio con l’avvio delle contrattazioni in Asia. Il quadro tecnico resta molto positivo e da inizio anno è stata realizzata già una performance superiore al 12%.
La quotazione ha raggiunto 1.360$ l’oncia, un livello che non si vedeva da fine ottobre scorso. Se l’oro riuscirà a superare anche questa importante area di resistenza, i prezzi dovrebbero spingersi fino a 1.375$ prima e 1.400$ poi. Eppure la maggior parte delle banche d’affari internazionali continua a mantenere una view negativa sul metallo giallo, come ad esempio Barclays, Morgan Stanley e Goldman Sachs. Da un punto di vista macro l’oro dovrebbe in effetti soffrire per l’avvio del tapering negli USA, per le aspettative di miglioramento dell’economia e per i bassi rischi di inflazione. Tuttavia, bisogna anche sottolineare i diversi fattori macro che stanno sostenendo le quotazioni.
Gli investitori temono il peggioramento della crisi in Ucraina, senza contare le turbolenze valutarie nei mercati emergenti e il rallentamento dell’economia cinese. Inoltre, il ciclo di liquidazioni degli Etf è giunto al termine e la speculazione internazionale si è posizionata massicciamente al rialzo, come dimostrato dal boom di posizioni net long risultati al Cme. Insomma, per l’oro le porte del rialzo appaiono ancora aperte. La sensazione è che il metallo prezioso possa raggiungere quota 1.400$ l’oncia entro qualche settimana e solo allora potrà iniziare a effettuare una correzione. Su base settimanale il vero ostacolo tecnico di breve-medio periodo è posto sull’ampia area di resistenza di 1.420$ – 1.430$ l’oncia, mentre 1.400$ appare soprattutto come uno scoglio “psicologico”.