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Oro crolla ai minimi da aprile 2011 a 1.425 dollari l’oncia

lunedì 15 aprile 2013, di Nicola D’Antuono

Tra venerdì e stanotte l’oro ha evidenziato un clamoroso crollo delle quotazioni, che sono passate da 1.560 dollari a 1.425 dollari l’oncia. Da inizio 2013 la perdita è pari al 16,5% circa. Il crollo dell’oro arrriva dopo una serie di tagli sulle stime dei prezzi per i prossimi anni da parte di primarie banche d’affari internazionali, come Goldman Sachs e Société Générale. Di recente anche Soros era uscito dagli Etf sull’oro, mentre aveva provato a tenere duro Paulson, il re degli hedge fund, che però ci ha rimesso ben 300 milioni di dollari.

Per l’oro gli analisti finanziari vedono ormai la fine del ciclo rialzista ultradecennale, che ha avuto il suo picco nel settembre 2011 a 1.921 dollari l’oncia. Fino a dicembre scorso molti broker mantenevano valutazioni molto elevate, anche comprese tra 2.000 e 2.500 dollari l’oncia. Stamattina i prezzi sono scesi fino a 1.425 dollari, sui livelli più bassi da aprile 2011.

E’ stata determinante la perdita dell’area di supporto di 1.530 - 1.525 dollari, ma anche della soglia psicologica di 1.500 dollari. Sono scattati numerosi stop loss di protezione e contestualmente è iniziata la caccia allo short sull’oro della speculazione internazionale. La volatilità è in forte aumento, ma al momento sembra improbabile un ritorno deciso dopra 1.500 dollari.

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