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Ocse, rapporto sull’Italia: impossibile abbassare le tasse, ma probabile uscita dalla recessione nel 2013
giovedì 2 maggio 2013, di
L’Ocse avverte: per l’Italia al momento è impensabile abbassare le tasse. Questo emerge dal rapporto annuale che l’Ocse ha redatto guardando i dati e i numeri legati all’andamento dell’economia italiana. Nel suo rapporto l’Ocse ha anche rivisto al ribasso le stile per il Pil del 2013 e soprattutto ha lanciato l’allarme sul deficit: "se il deficit dell’Italia sarà sopra il 3% è probabile che sarà necessaria una nuova manovra."
Giudizio positivo però sul programma di riforme intrapreso dall’Italia che, secondo l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico potrebbe uscire dalla recessione già nel corso del 2013.
"L’Italia ha avviato un ambizioso programma di riforme, che insieme alle misure intraprese dall’eurozona hanno ridotto i rischi di rallentamento economico, e potrebbero aiutarla a uscire dalla recessione già nel corso del 2013", recita il rapporto Ocse.
E’ importante comunque non abbassare la guardia, perchè anche se si dovesse uscire a breve dalla recessione, gli effetti benefici delle riforme arriverebbero con tempi lunghi a causa delle scarsa fiducia intorno e dentro l’Italia e del ritmo lento di ripresa di tutti i paesi membri dell’Unione.
Il debito
Secondo il rapporto dell’Ocse la prima cose a cui l’Italia deve puntare è "la riduzione ampia e prolungata del debito pubblico, perchè con un rapporto debito/Pil vicino al 130% e un piano di ammortamento del debito particolarmente pesante" il paese resta in balìa dei mercati finanziari ed esposta ad attacchi speculativi. Secondo le previsioni dell’Ocse il rapporto tra il deficit e Pil dell’Italia nel 2014 toccherà quota 134% e secondo il rapporto la percentuale potrebbe aumentare "qualora non si prosegua con ulteriori interventi di consolidamento e/o in assenza di entrate provenienti da operazioni di privatizzazione".
Tasse e nuova manovra
Appuntamento importante a maggio per l’Italia quando l’Unione dovrà decidere se interrompere la procedura di infrazione per debito eccessivo intrapresa a carico del paese. Per uscire dalla procedura d’infrazione è necessario che il deficit dell’Italia scenda sotto il 3% altrimenti, sottolinea l’Ocse, "qualcosa bisognerà fare". Il capoeconomista dell’Ocse alla domanda sulla possibilità di intraprendere misure correttive sui conti pubblici ha risposto sottolineando la necessità per l’Italia di abbassare il defict e uscire dalla procedura di infrazione. Abbassare le tasse
quindi sembra un prospettiva davvero poco realistica, almeno nel futuro più prossimo del nostro paese.
L’Ocse aggiunge che "se le priorità sono crescita e occupazione la prima cosa da tagliare sono le tasse sul lavoro. Ridurre le tasse sul lavoro è più importante che ridurre l’Imu" avverte Padoan."
Pil e recessione
Secondo il rapporto dell’Ocse l’Italia potrebbe uscire dalla recessione già nel 2013, grazie all’ambizioso programma di riforma intrapreso del paese che, insieme alle misure adottate dell’Unione hanno "ridotto i rischi di rallentamento economico".
Gli effetti benefici di questi interventi, sottolinea però l’Ocse, "richiederanno tempo per materializzarsi, a causa del clima di scarsa fiducia, del ritmo lento della ripresa negli altri Paesi e della necessità di proseguire sulla strada del consolidamento fiscale".
Nonostante la prospettiva di vedere a breve l’Italia fuori dalla recessione, l’Ocse ha comunque rivisto al ribasso le stime per il Pil 2013 del paese, prevedendo una contrazione dell’1,5% invece dell’1% della stima di novembre.
Queste previsioni, precisa l’Ocse, sono basate su una "stima conservativa", dato che l’impatto sulla crescita di alcune misure, tra cui "il piano annunciato ad aprile 2013 di ridurre significativamente i debiti arretrati della Pubblica amministrazione, resta incerto".