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Obbligo Pos professionisti e commercianti: stop alle sanzioni, mancano le coperture

lunedì 11 maggio 2015, di Vittoria Patanè

Non ci sono i soldi e quindi non ci saranno sanzioni per i liberi professionisti che
si saranno attrezzati per accettare pagamenti effettuati mediante carte di debito.

Il ddl sull’obbligo Pos 2015 presentato pochi mesi fa e seguito da ampie polemiche da parte delle categorie interessate, rischia di andare in soffitta a causa della mancanza delle coperture economiche necessarie. Professionisti, imprese, avvocati, medici, commercianti e artigiani sono dunque salvi. Il disegno di legge che prevedeva l’obbligo di Pos per i pagamenti sopra i 30 euro attualmente al vaglio del Senato è stato ritirato.

Obbligo Pos 2015: sanzioni
L’obbligo di Pos imposto ai professionisti dal ddl n.1747 per i pagamenti superiori ai 30 euro aveva suscitato numerose polemiche a causa soprattutto della mancanza di sanzioni previste per coloro che non rispettavano l’adempimento.

La questione era stata risolta dal Legislatore che aveva provveduto a modificare il ddl, includendo sanzioni fino a 1.000 euro per coloro che non si fossero adeguati alla nuova normativa. Nel dettaglio, il testo prevedeva:

 una sanzione amministrativa pari a 500 euro per i professionisti che non si fossero muniti di adeguati strumenti per accettare pagamenti tramite carta di debito;
 una sanzione amministrativa pari a 1.000 euro per i professionisti che entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento sanzionatorio non avessero comunicato all’ente competente l’avvenuto adeguamento;
 infine, nel caso in cui i professionisti non avessero provveduto all’adeguamento entro ulteriori 30 giorni dalla sanzione di 1.000 euro, si prevedeva la sospensione dell’attività professionale e commerciale sino al completo adeguamento alla normativa vigente.

Sanzioni pesantissime che avevano causato la rivolta delle categorie interessate che avevano parlato di "balzello inaccettabile". Il ddl è stato ritirato a causa della mancanza di coperture economiche. Il testo infatti non prevedeva solo l’applicazione di sanzioni nei confronti degli inadempienti, ma anche delle agevolazioni fiscali, e in particolare una detrazione dall’imponibile reddituale del costo percentuale di ciascuna transazione eseguita, per chi si fosse adeguato. Il Governo però ad oggi non possiede i soldi per garantire altre agevolazioni.

A spiegare cosa sta succedendo è Giovanni Bilardi, senatore Ncd-Ucd e firmatario del ddl:

“Dobbiamo trovare il modo di ridimensionare la portata del testo è necessario, infatti, trovare il modo da un lato di imporre delle sanzioni per chi non si adegua, e dall’altro lato prevedere degli incentivi per chi è ligio al dovere. La ratio di fondo, infatti, è quella di mettere a disposizione dei fruitori dei servizi professionali un’opzione in più di pagamento, non di penalizzare ulteriormente i professionisti”.

Dello stesso parere anche Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, che ha dichiarato:

“La modalità di pagamento tramite Pos è un di più la cui utilità può variare molto a seconda delle categorie interessate. Per le professioni tecniche, infatti, è già a regime da tempo il pagamento tramite bonifico. Al di là di questo, però se proprio si vuole continuare sulla linea dell’uso dei Pos, è necessario che, non solo non sussista il rischio di sanzioni per quei professionisti che scelgono altre opzioni, ma anche che siano azzerati i costi di installazione e ridotte al minimo le commissioni bancarie”.

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