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Fondazione Mps, visione critica su nuovi assetti proprietari
martedì 10 dicembre 2013, di
Dopo l’annuncio della partecipazione della Fondazione all’aumento di capitale di 3 miliardi della banca, ma solo a condizione che questo avvenga nel secondo trimestre dell’anno prossimo, l’Ente esprime preoccupazioni serie sul mancato rinvio dell’aumento di capitale. Quest’ultimo infatti potrebbe arrecare grave pregiudizio alla Fondazione e quindi anche a tutti gli altri azionisti della Banca. Senza un rinvio dell’operazione Mps corre il grave rischio di avere imprevedibili assetti proprietari. Tutto questo non è da sottovalutare anche per l’assetto del Paese, visto che con 26 miliardi di Btp la banca ha un ruolo importante nel collocamento del debito pubblico.
Per quanto riguarda l’ipotesi dell’ingresso dello Stato nel capitale di Mps, con la conversione in azioni dei Monti-bond a giudizio dell’Ente, «rappresenta un’ipotesi da scongiurare nella maniera più assoluta». L’ente senese ritiene di considerare, in aggiunta alle alcuni ulteriori elementi obiettivi che potrebbero avere un impatto rilevante sull’aumento di capitale e, di conseguenza, sull’emittente stesso e sull’insieme dei suoi azionisti e stakeholder.
Questi elementi «inducono la fondazione a ritenere preferibile un rinvio, dell’esecuzione dell’aumento di capitale, rispetto alla stretta tempistica raccomandata nella relazione illustrativa del cda di Banca Mps. Ricordiamo infatti che si da ok all’aumento non prima del 12 Maggio, se venisse tenuta ferma la proposta di eseguire l’aumento nel primo trimestre del 2014 il voto sarà contrario.