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Napolitano lascerà il 15 maggio. Chi sarà il nuovo Presidente della Repubblica? Ecco i nomi in lizza

sabato 9 marzo 2013, di Vittoria Patanè

Mancano poco più di due mesi al 15 maggio e quest’anno sarà una data che non passerà inosservata.

Quel giorno infatti, Giorgio Napolitano lascerà, dopo sette anni di mandato, la Presidenza della Repubblica italiana e metterà nelle mani del suo successore le sorti di un’Italia in crisi e con un disperato bisogno di qualcuno che la guidi.

Fino a pochi anni fa infatti, la più alta carica dello Stato rappresentava una sorta di istituzione simbolica, senza alcun potere reale e senza alcuna possibilità di incidere veramente sulle sorti del Paese. Ma oggi tutto è cambiato

Più le sorti dell’Italia peggiorano, più i suoi politici si dimostrano incapaci di intervenire, più il Presidente della Repubblica sembra essere l’unica figura capace di affrontare una situazione quasi disperata.

Lo ha dimostrato proprio Giorgio Napolitano, quando, nel corso del novembre nero di due anni fa, ha preso la situazione in mano, cercando di ridare stabilità ed equilibrio ad una Nazione sull’orlo del baratro, facendo ragionare l’allora Premier Silvio Berlusconi, istituendo un Governo tecnico (o del Presidente per l’appunto) e mettendolo in mano ad un economista di fama internazionale che secondo lui sarebbe stato in grado di riconquistare la fiducia nel nostro Paese, fiducia che sembrava, in quel momento, persa per sempre.

Allo stato attuale dei fatti, il suo successore avrà quindi un compito piuttosto arduo. Non dovrà più essere un mero rappresentante senza poteri, ma dovrà confermarsi come leader e guida di un Paese in crisi.

Proprio per questo motivo sarà importante scegliere la persona giusta. In questi giorni, il “Toto-Quirinale” sta diventando sempre più intenso. Dopo le scommesse dei bookmakers inglesi che incoronano Romano Prodi, negli ultimi giorni si sono aggiunti i nomi di Emma Bonino, Dario Fo e Mario Monti.

Andiamo quindi a vedere chi, secondo i vari sondaggi, avrà il compito di guidarci nei prossimi sette anni.

Sondaggio Agorà

La società di ricerche Swg ha realizzato un sondaggio per Agorà, trasmissione di Rai Tre, chiedendo agli italiani chi vorrebbero come prossimo Presidente della Repubblica.

Emma Bonino ha raccolto il 14% dei consensi degli intervistati, lo stesso Napolitano si era al riguardo pronunciato favorevolmente, esplicitando come un’ipotetica nomina “rosa” al Quirinale rappresenterebbe un apprezzabile segnale innovatore.

Al 9% troviamo invece tre nomi molto noti della politica nostrana: Romano Prodi, Silvio Berlusconi e Mario Monti, mentre all’8% spunta un nome a sorpresa: il premio Nobel Dario Fo.
Il famoso letterato italiano, molto apprezzato soprattutto dai rappresentanti del Movimeto 5 Stelle, raffigurerebbe senza dubbio un cambiamento, quel cambiamento che i cittadini italiani auspicano e che riguarda l’intero asset politico italiano, ma sono in molti a dubitare che potrebbe essere una soluzione valida.

Secondo lo stesso sondaggio, il 7% degli italiani sarebbe invece favorevole ad un secondo mandato di Giorgio Napolitano che però, nel corso delle ultime settimane, ha escluso l’ipotesi di poter continuare per altri sette anni il proprio incarico. Fanalini di coda col 2% Anna Maria Cancellieri e Giuliano Amato.

Dal sondaggio di Swg emergerebbe inoltre che il 38% degli intervistati non vorrebbe in realtà nessuno dei nomi proposti, ma qualcuno in grado di rappresentare allo stesso tempo cambiamento e competenza.

I pronostici dei bookmakers

E come al solito, anche per le elezioni del nostro Presidente, non possono mancare i classici pronostici dei bookmakers inglesi.
Secondo loro il prossimo Capo dello Stato italiano sarà Romano Prodi, la cui vittoria è quotata a 1,70.

Al secondo posto troviamo invece Gianni Letta, la cui salita al Colle è comunque considerata improbabile e viene quotata a 4. Seguono Marco Pannella, offerto a 5 e Emma Bonino a 7.

Quasi impossibile pare invece essere la Presidenza di Mario Monti (quotato a 20). Fino ad un anno fa la sua ascesa era una sorta di sicurezza: Senatore a vita, Premier di un Governo tecnico creato ad hoc per salvare l’Italia e poi la Presidenza della Repubblica “come premio”. Ma dopo i fatti degli ultimi mesi, il nome del Professore bocconiano viene escluso da tutti.

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