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NZD, dollaro neozelandese debole: 3 punti chiave dell’annuncio della RBNZ

giovedì 29 gennaio 2015, di Flavia Provenzani

E la Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) potrebbe unirsi al club della politica monetaria dovish, dove la parola chiave è “quantitative easing”.

Nell’ultima dichiarazione della banca centrale della Nuova Zelanda, i funzionari rallentano con il sostenimento della linea dura e optano per un eventuale alleggerimento monetario, spingendo il Kiwi (dollaro neozelandese, NZD) in basso contro le altre volute nel mercato del forex.

Ecco i 3 punti chiave da tenere in considerazione nel forex trading sul dollaro neozelandese su quanto detto nell’annuncio della Reserve Bank of New Zealand:

1. NZD e RBNZ: probabile taglio dei tassi d’interesse
Dove arriverà il dollaro neozelandese?
Come previsto, il presidente della RBNZ Graeme Wheeler ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati al 3,50% questo mese.
Ciò che ha preso di sorpresa la maggior parte degli osservatori del mercato forex è stato il commento dello stesso Wheeler: ha chiarito che la prossima mossa della banca centrale della Nuova Zelanda potrebbe essere sia un taglio sui tassi di interesse sia un rialzo.

Prima di questo annuncio, gli analisti stavano già scommettendo sulla tempistica del prossimo rialzo dei tassi di interesse da parte della RBNZ, visto che la banca centrale sta mantenendo la linea dura sulle decisioni politica monetaria già da tempo.

Mentre alcuni prevedevano già che la banca centrale della Nuova Zelanda avrebbe mantenuto i tassi bloccati per ancora un po’ di tempo, non molti trader prevedevano che la RBNZ avrebbe annunciato di essere pronta anche ad abbassare i tassi, seguendo la linea tracciata da molte altre banche centrali nel mondo in questo periodo.

2. L’inflazione
Come probabilmente avrete già capito, il motivo principale per una possibile svolta dovish della RBNZ è il rallentamento delle pressioni inflazionistiche stimolato dal calo dei prezzi del petrolio.

Wheeler ha detto che l’inflazione annuale potrebbe scendere al di sotto del target della banca centrale a 1-3% quest’anno e che si potrebbe anche arrivare a letture negative ad un certo punto.
Wheeler ha poi osservato che il calo del prezzo del petrolio potrebbe aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e ridurre il costo per le aziende.
Ha anche sottolineato che l’attività interna al Paese rimane moderatamente sostenuta, grazie alla forte domanda locale e al mercato del lavoro in miglioramento.

3. Tasso di cambio su NZD è “ingiustificato e insostenibile”
Nonostante il dollaro neozelandese avesse messo a segno notevoli perdite contro la maggior parte delle sue rivali forex negli ultimi mesi, Wheeler non si è fatto sfuggire l’opportunità di influenzare la valuta ancora di più.

Ha ribadito che il tasso di cambio è "ingiustificato se confrontato alle condizioni economiche attuali" e che è "insostenibile" sui fondamentali a lungo termine, sottolineando che gli piacerebbe vedere "un ulteriore e significativo deprezzamento."

In molti dubitano che la RBNZ sia pronta realmente a tagliare i tassi s’interesse quest’anno, visto che una mossa di allentamento potrebbe alimentare ulteriormente l’inflazione e portare ad una bolla dei prezzi delle attività.

Ciò che è abbastanza chiaro è che la banca centrale non abbia intenzione di stringere ulteriormente sulla politica monetaria e che potrebbe adottare un atteggiamento prudente ancora per un po’.

Il Kiwi andrà ancora più giù?

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