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M5S scissione più vicina. Bugani: “Un matrimonio può finire…”

martedì 28 gennaio 2020, di Alessandro Cipolla

Un Movimento 5 Stelle uno e trino. Questa sarebbe l’attuale situazione dei pentastellati secondo Massimo Bugani, fino a poche settimane fa socio di Rousseau del quale è ancora referente e soprattutto uno degli storici deus ex machina dei grillini.

Intervistato dal Fatto Quotidiano all’indomani della disfatta dei 5 Stelle alle regionali in Emilia Romagna e in Calabria, dove lui voleva che il Movimento non si presentasse, Bugani ha provato a illustrare il particolare momento che sta vivendo quello che alle ultime politiche è stato il partito più votato dagli italiani.

Le anime sono tre

- ha spiegato Max Bugani ponendo l’accento sulle attuali divisioni all’interno dei pentastellati - c’è chi soffre la distanza da Salvini, chi vorrebbe fare un terzo polo autonomo e chi vuole andare a sinistra”.

Secondo lo storico esponente dei grillini “nell’ultimo anno e mezzo non si è voluta guardare in faccia la realtà, ognuno voleva un M5S fatto a sua immagine e somiglianza”. Uno scenario questo che non sembrerebbe promettere nulla di buono per i grillini.

M5S a rischio scissione secondo Bugani

La scoppola annunciata delle elezioni regionali potrebbe segnare una sorta di punto di non ritorno per il Movimento 5 Stelle. Gli stati generali di marzo, dove si capirà anche chi potrà essere il futuro capo politico al posto del dimissionario Luigi Di Maio, potrebbero essere il luogo della resa dei conti.

I pentastellati ora forza di governo ma in piena crisi di consensi devono ora scegliere cosa fare da grande: continuare a mantenersi in una posizione di distanza tra i due poli di centrodestra e centrosinistra, oppure dare vita a un’alleanza organica come da tempo richiede il PD.

Per Max Bugani bisogna ricordare “che talvolta un matrimonio può finire, ma senza odi e rancori, andare avanti litigando tutti i giorni non fa bene ai figli e alla famiglia”. Tra i 5 Stelle c’è di conseguenza il concreto rischio di una sorta di diaspora, anche per garantirsi un futuro politico vista la regola dei due mandati.

Tra chi strizza l’occhio al PD e chi a Salvini, c’è anche un folto gruppo di parlamentari che vorrebbe comunque mantenere la storica “indipendenza” dei 5 Stelle, ma le ultime regionali hanno fatto intendere che in Italia si sta sempre più tornando verso una situazione di bipolarismo.

Quello che appare certo è che i tanti mal di pancia all’interno del Movimento difficilmente potranno essere leniti da un semplice cambio al vertice, con una o più possibili scissioni che appaiono essere dietro l’angolo specie se ci dovesse essere una fine prematura di questa legislatura.

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