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Microcredito in “rosa”, come funziona il nuovo prestito destinato alle donne

martedì 22 ottobre 2013, di Valentina Brazioli

Da giorni sui canali Rai si susseguono gli spot della campagna “Riparti da te! Bella impresa essere donna” promossa dal Ministero del Lavoro per far conoscere alla platea delle potenziali interessate le agevolazioni disponibili per chi vorrebbe intraprendere una propria attività imprenditoriale, pur non disponendo delle classiche garanzie da presentare in banca.

Un tema, quello dell’inclusione delle donne nel mercato del lavoro, che la crisi economica ha reso sempre più drammatico, imponendosi nell’agenda politica come autentica voce emergenziale.

Che cos’è il Microcredito

Il microcredito in Italia è disciplinato dagli artt. 111 e 113 del TUB (d. lgs. 385/93) e può assumere una duplice configurazione:

  • Microcredito per le attività imprenditoriali o di lavoro autonomo;
  • microcredito sociale, erogato a beneficio delle sole “persone fisiche in condizioni di particolare vulnerabilità economica o sociale”.

I finanziamenti

Nel caso del microcredito d’impresa, il finanziamento concesso non potrà superare i 25 mila euro, mentre nel caso del microcredito sociale l’importo massimo erogabile è stato fissato in 10 mila euro.

Il ruolo dell’Ente Nazionale per il Microcredito

L’Ente Nazionale per il Microcredito non opererà direttamente in veste di soggetto erogatore dei finanziamenti, ma valuterà i progetti delle aspiranti imprenditrici, attiverà le relative attività di tutoraggio, e soprattutto assicurerà la creazione dei fondi di garanzia per il microcredito.

La presentazione delle domande

Per avere informazioni e/o sottoporre la propria candidatura è disponibile il sito internet http://www.microcreditodonna.it/

Il Microcredito in Italia

Se fino a qualche anno fa il microcredito era associato esclusivamente ai Paesi in via di sviluppo, negli ultimi tempi non è più così. Con l’attuale congiuntura economica sfavorevole, infatti, nel nostro Paese si sta assistendo ad una costante crescita del ricorso allo strumento del microcredito: grazie ad esso lo scorso anno in Italia sono nate 106 nuove iniziative economiche, finanziate con oltre 63 milioni di euro. Insomma, uno strumento utile sia per far fronte alle emergenze determinate dall’esclusione finanziaria delle donne, sia per la creazione di lavoro autonomo e di microimprese.

Il Microcredito nel Mondo

Nella sua forma moderna, può essere considerato un’invenzione dell’economista bengalese Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace 2006 con la seguente motivazione:

La pace duratura non può essere ottenuta a meno che larghe fasce della popolazione non trovino mezzi per uscire dalla povertà: il microcredito è uno di questi mezzi.

Yunus, proponendosi di finanziare i cosiddetti soggetti “non bancabili”, è riuscito a rivoluzionare il sistema sociale nel poverissimo Bangladesh, creando un circolo virtuoso di emancipazione femminile economica e sociale. Un successo che ha spinto persino la Banca Mondiale – verso cui Yanus ha spesso mosso pesanti critiche - ad adottare lo strumento del microcredito: adesso è attivo in più di 100 nazioni in tutto il mondo.

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