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Luca Parmitano: l’eccellenza italiana che arriva alle stelle
mercoledì 5 giugno 2013, di
È passata una settimana e Luca Parmitano è ancora lì: tra le stelle. Dovrà starci 6 mesi nei quali parteciperà anche a due passeggiate spaziali, divenendo così il primo italiano a far due passi nello spazio o, per essere più formali, a svolgere attività extraveicolari.
Il suo lancio è stato seguito da tantissima gente nel nostro Paese e non perché gli italiani siano di colpo diventati esperti ingegneri aerospaziali, ma perché la storia di Luca colpisce l’immaginario di tutti.
In un periodo come questo, in cui non si parla d’altro che di crisi politica ed economica, il nostro astronauta ci mostra che le cose belle possono succedere, nonostante lo spread, il debito pubblico, la riforma elettorale che non arriva e i mancati finanziamenti alle imprese. Nonostante l’Italia sia divenuta una sorta di simbolo (negativo, neanche a dirlo) di un dissesto che sembra non aver fine, gli italiani, quelli bravi, ce la fanno.
Chi è Luca
Cresciuto tra Catenanuova, paesino in provincia di Enna, e Paternò (stavolta la provincia è Catania) Luca ha attraversato tutto il mondo per imparare a volare tra le stelle: la Stazione Spaziale Internazionale (Iss), l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli e poi Stati Uniti, Germania, Francia, Belgio, fino a divenire astronauta ESA nel 2009.
“Quando piloto una navetta realizzo quello che è il sogno di ogni bambino”
Diceva Il Maggiore dell’Aeronautica militare pochi mesi fa.
L’incidente
Nel cammino per realizzare questo sogno, suo e di ogni bambino, anche un brutto incidente: era l’11 maggio 2005 e con il suo AMX Luca stava sorvolando La Manica. Di colpo, un urto. Luca perde il controllo del velivolo, quasi distrutto, ma senza radio e superando ogni difficoltà riesce comunque a tornare a terra.
L’impresa colpì talmente tanto la comunità aviatoria da spingerla a decorarlo con una Medaglia d’Argento al Valore Aeronautico.
La svolta
Nel 2009 Luca Parmitano viene finalmente selezionato come astronauta ESA ed è in quel momento che ha inizio il suo viaggio verso lo spazio.
“Mi sento in dovere di ringraziare l’Agenzia spaziale europea per avermi selezionato come astronauta, non sarei qui se non avessi passato quella selezione e se non fossi stato scelto”,
dichiara alla vigilia della partenza.
Dopo anni di addestramento è finalmente pronto: il 29 maggio 2013 l’astronauta italiano parte per lo spazio con una missione (di cui fanno parte altri 5 colleghi) denominata “Volare”, nome carico di significato per noi italiani che da decenni vediamo nella famosa canzone di Modugno un simbolo italiano, di quella parte bella dell’Italia che c’era e che ancora c’è, nonostante tutto.
Il motivo per cui ognuno di noi ha seguito con interesse la storia del nostro novello Neil Armstrong non è per l’impresa in sé, eccezionale per carità, ma per quello che dimostra.
Luca, perché per l’Italia ormai è solo Luca, non il Maggiore dell’Aeronautica militare Luca Parmitano, ci sbatte in faccia una verità che stavolta non ha retrogusti amari. Ci fa capire che l’eccellenza italiana esiste ancora, è viva e continua il suo cammino, nonostante il periodo non sia dei migliori. Ci fa capire che quando lavori, quando hai una passione, ce la fai, nonostante lo spread.
Bravo Luca, tu sì che sai volare.
(Tramonto Madagagascar visto dallo spazio: immagine postata pochi giorni fa su Twitter da Luca Parmitano)
