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La speculazione colpisce la Germania: crolla il Dax (-3%). Sell-off anche sul Bund

giovedì 30 aprile 2015, di Nicola D’Antuono

La virtuosa Germania è finita ieri nel mirino degli speculatori, che hanno sommerso di vendite sia il listino azionario di Francoforte sia il Bund. Il crollo dell’indice di borsa Dax30, che ha perso più del 3% scendendo sui minimi da quasi due mesi, è avvenuto a causa della ritrovata forza dell’euro, potenzialmente in grado di impattare negativamente sugli utili delle numerose aziende esportatrici tedesche. Il tasso di cambio euro/dollaro, approfittando anche del deludente dato relativo al pil americano, si è spinto quasi fino a 1,12, toccando il massimo più alto da inizio marzo scorso.

Il valore dell’euro nei confronti della moneta a stelle e strisce è aumentato del 6% in poco più di due settimane, passando da area 1,05 a quasi 1,12. L’eventuale superamento deciso dell’area di resistenza chiave di 1,10 potrebbe favorire il proseguimento del rally addirittura fino a quota 1,15. E’ facile intuire, quindi, che in un contesto favorevole alla risalita dell’euro, evidentemente depresso oltremodo dalle aspettative di quantitative easing della BCE (poi iniziato a marzo), l’andamento del Dax30 potrebbe ancora essere negativo nei prossimi giorni.

La debacle di ieri della borsa di Francoforte è stata accompagnata anche da quella del Bund, che in meno di due settimane ha perso quasi il 2% del proprio valore dopo aver aggiornato nuovi record assoluti sopra 160. A far scattare le vendite sul titolo di stato teutonico con scadenza decennale è stato anche il flop dell’asta da circa 4 miliardi di euro dei bond governativi tedeschi con scadenza quinquennale: Berlino ha avuto richieste inferiori alle attese, pari a poco più di 3,6 miliardi di euro.

Sul mercato secondario il rendimento del Bund a 10 anni è così balzato fino allo 0,28%, quando invece a metà aprile veniva aggiornato il tasso più basso di sempre allo 0,07% (quasi 27 volte più basso di quello mostrato dal T-Bond USA di pari scadenza). Il sell-off sul Bund era nell’aria da tempo, tanto che molti analisti finanziari avevano anche paventato a più riprese la possibilità di una vera e propria bolla speculativa gonfiata dalle politiche ultraespansive della BCE. I titoli di stato tedeschi sono poi interessati dal paradosso dei tassi negativi fino alla scadenza a 7 anni: anche qui c’è un fortissimo rischio bolla.

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