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La Corte di giustizia Ue boccia l’Iva agevolata sugli e-book: cosa cambia e cosa succederà in Italia?
venerdì 6 marzo 2015, di
Iva agevolata sugli e-book, è arrivato ufficialmente lo stop da parte della Corte di giustizia targata Ue. Una decisione che era nell’aria già da tempo, ma che non mancherà di scatenare polemiche. Nello specifico, i due Paesi finiti sotto la lente del giudice europeo erano Francia e Lussemburgo: colpevoli, entrambi, di aver applicato ai libri digitali la stessa aliquota Iva ridotta prevista per i libri cartacei. Una scelta, secondo la giurisprudenza comunitaria, incompatibile con gli articoli 96, 97, 99, 99, 110 e 114 della direttiva Iva, materia notoriamente regolamentata a livello europeo. Sia la Francia che il Lussemburgo si sono difesi ma hanno visto bocciare tutte le loro tesi: la decisione ufficiale della Corte sancisce che la normativa delle due nazioni è in aperto contrasto con la direttiva.
Che cosa cambierà?
Dalla Commissione europea, nel frattempo, fanno sapere, per voce della portavoce dell’Esecutivo su Tasse e dogane, Vanessa Mock, che c’è l’intenzione di affrontare la delicata materia a livello europeo, attraverso una revisione dell’intero sistema Iva.
Il caso italiano
La decisione della Corte Ue, tuttavia, lancia un’ombra inquietante sulla situazione italiana: è recente la disposizione del Governo Renzi sull’argomento, che, attraverso l’ultima Legge di Stabilità, ha proprio previsto un’aliquota Iva agevolata sugli e-book, pari al 4 per cento. E la censura europea sembra ormai inevitabile.