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Cina: il cambio di Governo può cambiare l’economia mondiale?
martedì 6 novembre 2012, di
La Cina si avvia verso il cambio di Governo, proprio mentre gli elettori americani sono chiamati a scegliere chi li governerà per i prossimi 4 anni, tra pochi giorni in Cina saranno nominati i leader che guideranno la seconda potenza economica mondiale per i prossimi dieci anni e, nel frattempo, l’economia mondiale resta a guardare, in attesa di conoscere quali saranno i cambiamenti e quali le implicazioni sugli assi economici internazionali che ne determineranno il futuro.
8 Novembre 2012: sarà più importante dell’Election Day USA?
Il Partito Comunista Cinese, che governa la nazione più popolosa del mondo dal 1949, darà il via al Diciottesimo Congresso Nazionale il prossimo 8 novembre, al termine del quale sarà nominata la prossima formazione di leader alla guida del paese.
Secondo alcuni, il cambio di governo decennale della Cina è ancor più importante delle elezioni USA. Perché? La potenza economica che cresce in Cina è un "vulcano", ciò significa che quanto accade a livello politico-nazionale ne influenzerà il potenziale economico che, a sua volta, avrà la potenza di determinare importanti implicazioni economiche sul fronte internazionale.
Cina: perché il cambio di governo è così importante?
La transizione di governo in Cina non è importante soltanto perché cresce sempre di più il rilievo dell’economia Cinese nel contesto internazionale, ma anche e soprattutto perché è il Governo Cinese a dare forma all’economia nazionale.
Un cambio di governo in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, ad esempio, non ha lo stesso impatto sull’economia rispetto a quanto invece accade in Cina, dove il governo ha effettivamente il potere di direzionare l’economia.
Candidati: la campagna elettorale in Cina
Xi Jinping, Vice Presidente della Repubblica Popolare Cinese e Li Keqiang, Primo Ministro del Consiglio di Stato, sono i candidati favoriti ad essere nominati rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Repubblica Popolare Cinese (sostituendo in turno l’attuale Presidente Hu Jintao e il suo Vice, Wen Jiabao).
Il resto della formazione rimane un mistero, spiega Jonathan Fenby, scrittore esperto di affari in Cina: la segretezza degli affari politici in Cina è ormai nota, il paese più grande del mondo mai governato da un partito comunista, assolutamente non rende pubblica la competizione per il governo, contrariamente a quanto siamo abituati a pensare e a vivere nelle nostre esperienze quotidiane (si pensi alla campagna elettorale USA che fa il giro del mondo o a quella in Italia, onnipresente su tutti i media).
Economia in Cina: questione di approcci
La maggiore attenzione dei mercati, dunque, si concentra su come il nuovo assetto di governo intenda approcciarsi all’economia: per quest’anno si stima una crescita economica di circa il 7.5%, un livello che segnerebbe la crescita minore degli ultimi 13 anni.
Dopo la transizione, le speranze riguardano l’intervento con nuove misure di stimolo che supportino la crescita e favoriscano l’andamento delle borse. La PBoC (la banca centrale della Cina) ha tagliato i tassi di interesse due volte quest’anno, promuovendo la creazione di nuove infrastrutture (un modesto intervento di politica monetaria se paragonato al QE3 della Fed o alle OMT della BCE).
Secondo alcuni economisti, il governo Cinese è piuttosto reticente nell’allentare la propria politica monetaria con piani di stimolo "extra"; il punto, spiegano, è che il governo cinese ritiene sufficiente l’andamento dell’economia. Ma certamente alcune riforme andranno introdotte e, allora, i mercati attendono di conoscere dove, il nuovo governo, intenda porre maggiore enfasi.
Conclusioni
Secondo molti commentatori, la direzione verso la quale saranno indirizzate le riforme economiche determinerà la capacità dell’economia Cinese (che negli ultimi 30 anni è cresciuta ad un’andatura del 10%) di dirigersi verso la cosiddetta "sostenibilità".
Proprio per la segretezza del sistema politico Cinese è sempre difficile prevedere la direzione dell’economia e interpretare quali saranno le prossime mosse del Governo, ma una cosa è certa: il cambiamento per la Cina è vicino e quello che accadrà avrà, nel medio-lungo termine, impatto su tutta l’economia mondiale, forse anche più di quanto non ne abbia l’esito delle elezioni negli Stati Uniti.