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La BCE e il taglio dei tassi d’interesse: quanto e come incide su mutui e prestiti? Scopriamolo
mercoledì 8 maggio 2013, di
La Banca Centrale Europea dopo numerose pressioni ha deciso di tagliare dello 0,25% i tassi d’interesse. Il tasso di riferimento è così passato dallo 0,75% allo 0,50%.
La notizia è ben nota e ha fatto il giro del mondo lasciando un po’ di speranza a chi vede in questa decisione un tentativo per rilanciare l’economia e dare sostegno alla crescita.
In pochi però sanno che la scelta presa dalla BCE non tocca solo il mondo della finanza, ma incide anche sulla vita delle famiglie e delle piccole e medie imprese poiché influenza anche l’accesso e l’importo su mutui e prestiti concessi dalle banche.
Andiamo quindi a vedere cosa cambia e quanto questa decisione può diventare significativa.
I mutui
Il taglio dello 0,25% operato sui tassi d’interesse inciderà maggiormente sui mutui variabili indicizzati a questo stesso tasso. Unica condizione necessaria è che essi siano privi di Floor e cioè del tasso minimo applicabile.
Coloro che hanno optato per un mutuo il cui tasso è indicizzato BCE vedranno quindi un risparmio sin dalla prossima rata. Quanto si risparmierà? Beh questo dipenderà anche dallo spread, dal capitale residuo del mutuo, dalla durata e dal piano di ammortamento adottato, ma anche dal tasso d’ingresso.
Diverso invece il discorso per i mutui a tasso variabile indicizzati all’Euribor. In questo caso i vantaggi sono più ridotti. Il tasso interbancario di offerta in euro infatti, dopo l’ultimo taglio operato dalla BCE nel luglio 2012, ha continuato a scendere per conto proprio, rendendo oggi praticamente nulla l’influenza della decisione della Banca Centrale sui mutui che lo adottano come tasso di riferimento.
Per quanto riguarda questo secondo tipo di mutui quindi, il risparmio sarà minore rispetto agli altri e comunque si avvertirà in maniera più graduale, in quanto l’Euribor è già arrivato quasi a zero.
Analizzando gli ultimi rilevamenti si può infatti notare come l ’Euribor 1M sia a 0,113%, il 3M a 0,201% ed il 6M a 0,302%. Ecco spiegato il motivo per cui il risparmio sarà limitato.
Prestiti
Il taglio dei tassi d’interesse incide anche sui prestiti. Grazie a questo infatti il relativo taglio sui prestiti marginali scende dall’1,5% all’1%, mentre per quanto riguarda i depositi, tutto rimane invariato allo 0%.
Secondo gli esperti inoltre, la decisione presa dalla BCE comporterà anche una maggiore flessibilità nella concessione di mutui e prestiti sia alle famiglie che alle imprese.
Un altro miglioramento potrebbe poi vedersi nell’accesso al credito delle PMI.
La CGIA di Mestre calcola infatti che le piccole e medie imprese potrebbero risparmiare 2,39 miliardi di interessi da pagare, mentre per le famiglie si prevede un risparmio di 1,23 miliardi di euro.
La stessa associazione però precisa:
“la riduzione del tasso di interesse stabilito dalla Banca centrale europea potrebbe non tramutarsi in una corrispondente contrazione del costo del denaro nel nostro Paese e quindi i risparmi calcolati potrebbero essere sovrastimati”.