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La BCE e l’Asset Quality Review: ecco in arrivo nuove regole per i prestiti "cattivi"

mercoledì 15 gennaio 2014, di Michele Ciccone

La BCE è pronta a permettere alle principali banche dell’Eurozona di avere definizioni meno stringenti per i prestiti rischiosi rispetto a quanto precedentemente pianificato. Ai 128 prestatori sotto il controllo della BCE sarà permesso di applicare le più morbide "definizioni semplificate" per i prestiti più rischiosi in vista dell’Asset Quality Review.

Le banche che verranno sottoposte al controllo della BCE più in là nel 2014 saranno in grado di utilizzare le definizioni maggiormente semplificate per il resto del controllo da parte dell’autorità monetaria europea. Un portavoce della BCE ha affermato che l’argomento è ancora in discussione e che una decisione al riguardo è attesa a breve.

Alcuni membri della BCE avevano sperato di applicare le definizioni dell’EBA (European Banking Authority) ad Ottobre, in maniera da valutare quando i prestiti diventano rischiosi e l’impatto che tali prestiti hanno sui bilanci bancari. In ogni caso, molte banche non riusciranno ad adattarsi alle nuove linee guida in tempo per l’Asset Quality Review.

Standard comune vs regole nazionali

Il compromesso fa un po’ di luce sul controllo da parte della BCE, la quale è intenzionata a mostrare agli investitori che le banche dell’Eurozona hanno ripulito i loro bilanci dopo anni di crisi e sono ora in grado di supportare la ripresa economica.
Anche così, comunque, applicare uno standard minimo comune è ancora più rigoroso rispetto all’uso delle definizioni nazionali, in quanto queste ultime rendono difficile effettuare confronti oltre confine e aumentano il rischio che le banche possano nascondere i problemi dentro le mura domestiche.

Le definizioni dell’EBA

L’EBA definisce un prestito come "non performing" (ossia la cui riscossione da parte della banca è incerta) quando il pagamento è più di 90 giorni in ritardo rispetto alla scadenza o quando il pagamento è improbabile. Una seconda regola definisce il grado di tolleranza su un prestito, ossia quando la banca ha concesso al debitore di non pagare il prestito o di ridurre l’ammontare del pagamento dovuto. Tali regole diventeranno vincolanti alla fine dell’anno.

Libera traduzione dalla CNBC

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