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L’aumento dell’Iva colpisce anche le targhe delle automobili

giovedì 10 ottobre 2013, di Alessandro Genovesi

Da poco più di una settimana, come si sa, è scattato l’aumento dell’Iva al 22% che ha colpito una svariata quantità di beni e servizi.

Quello che però era difficile immaginare è che nella tenaglia della tassa sui consumi finissero anche le targhe delle automobili. Non era mai accaduto prima, nei vari inasprimenti dell’aliquota ordinaria degli ultimi decenni.

Targhe al 22%

In questo caso, invece, la Motorizzazione, ha reso noto che gli aumenti dell’Iva sono diretti anche verso il settore delle targhe, come da indicazione del ministero dell’Economia. L’effetto, va detto subito, è di quasi nessuna rilevanza: si tratta di un aumento di pochi centesimi.

La curiosità è che, seppure il rincaro sia scattato dallo scorso primo ottobre, fino al 3 ottobre il Portale dell’automobilista non è stato aggiornato, consentendo agli automobilisti di pagare in base alle vecchie tariffe. Gli uffici, insomma, non erano aggiornati e non sapevano ancora nulla a riguardo.

Chi ha già pagato?

Il risultato di questa disfunzione dell’amministrazione finanziaria è il seguente: coloro che hanno immatricolato o reimmatricolato il proprio veicolo nel lasso di tempo tra il primo e il tre ottobre, dovranno ora pagare l’integrazione a mezzo di bollettino postale.
In sostanza, gli sfortunati automobilisti perderanno ulteriore tempo per pagare una differenza di pochi centesimi (nel settore un punto percentuale in più di Iva cambia poco o nulla).

Costerà di più, e qui sta il paradosso, lo strumento per effettuare il pagamento: 1,80 euro è infatti il prezzo di un bollettino postale.

Pretesa fondata?

Ma siamo sicuri che la pretesa dell’amministrazione, peraltro come detto di pochi centesimi, sia giuridicamente fondata?

In primo luogo, le targhe sono infatti considerate “carte valori” e come tali non soggette ad Iva. Peraltro l’aumento colpirebbe anche lo Stato, che compra le targhe dal Poligrafico prima di rivenderle, attraverso la Motorizzazione, ai cittadini e alle agenzie di pratiche.

Da ultimo, le targhe di cui attualmente sono forniti i veicoli sono state in realtà prodotte da molti mesi, trovandosi nei magazzini della Motorizzazione: diventa fondamentale, dunque, chiarire e comprendere come applicare correttamente e rendere efficace l’aumento dell’Iva sugli stock, anche perché è la prima volta che si pone un simile problema.

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