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Krugman vs. Rehn e Commissione Europea: economisti all’attacco su Twitter

mercoledì 6 marzo 2013, di Erika Di Dio

Il premio Nobel Paul Krugman nelle ultime settimane ha attaccato il capo economico dell’UE Olli Rehn, individuando Finn come il simbolo della risposta della crisi dell’eurozona guidata dall’austerità che Krugman accusa di aver aggravato la recessione economica dell’Europa.

La scorsa settimana, dopo "aver circolato attraverso i discorsi di Olli Rehn", che egli dichiara "il volto del rifiuto per quanto riguarda gli effetti dell’austerità", egli ha criticato il vicepresidente della Commissione europea per aver sostenuto che la stretta fiscale fosse la ragione della recente calma del mercato della zona euro, quando Krugman crede che ciò fosse più dovuto all’azione della Banca Centrale Europea.

Gli "scarafaggi" della Commissione Europea

Ciò ha fatto seguito ad un attacco particolarmente sgradevole in cui Krugman parlava di un "Rehn del terrore", dicendo che le ripetute predizioni fatte da Rehn sul fatto che la crescita economica stesse tornando erano fuorvianti.

Poi arriva un post sul suo blog dal titolo "Scarafaggi presso la Commissione europea", in cui Krugman accusa Rehn di adottare "idee scarafaggio"(Cockroaches ideas) - "idee che si tenta di buttare via, ma che continuano a tornare".

Questa volta, al centro della sua critica c’è qualcosa un po’ più esoterico: se John Maynard Keynes sarebbe un keynesiano nel contesto attuale, dato il livello elevato del debito pubblico europeo. Krugman sostiene che quando si guarda il record storico, il debito del Regno Unito negli anni ’30- quando Keynes scrisse la sua opera maggiore, "The General Theory of Employment, Interest and Money", in realtà era superiore a quello di molti paesi della zona euro al giorno d’oggi.

La cosa sorprendente è il modo in cui gli uomini che non conoscono né la teoria né la storia delle crisi precedenti siano assolutamente convinti di cosa fare nella nostra crisi attuale, e di come la fiducia nelle loro prescrizioni sia stata influenzata dal fatto di aver sbagliato tutto fino ad ora. Naturalmente, ciò che è ancora più sorprendente è il fatto che questi uomini siano effettivamente alla guida di qualcosa.

Il post sul blog ha indotto una sorta di tempesta su Twitter da parte della Commissione europea, in particolare dal momento che - secondo il portavoce di Rehn, Simon O’Connor - il commento di Rehn su Keynes non ha mai incluso l’affermazione secondo cui i governi siano più in debito ora di quanto non lo fossero negli anni ’30. Nonostante O’Connor abbia osservato che allora, il Regno Unito fosse più nella posizione di stimolare la propria economia rispetto a quanto l’eurozona non lo sia adesso, dal momento che aveva una fonte di finanziamento meglio progettata.

Alcuni dei commenti su Twitter

(Abbiamo bisogno di critici, non di cinici. Speranza, azione e realismo, l’essenziale equilibrio adesso per l’Europa. Krugman è troppo cinico, non siamo il "Tea Party").

(L’Europa è un miracolo complesso e fragile di culture e di economia. Krugman è troppo cinico, è facile esserlo a distanza).

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Financial Times

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