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Piazza Affari: Itema rinuncia all’Ipo
venerdì 4 maggio 2018, di
Notizia a sorpresa da Itema, con la società bergamasca che rinuncia alla quotazione in Borsa. L’esordio sul segmento Star di Borsa Italiana era atteso per il 9 maggio prossimo e proprio oggi il gruppo bergamasco avrebbe dovuto comunicare il prezzo del collocamento. Invece, con una breve nota, è arrivato l’annuncio del ritiro: per il Consiglio di amministrazione non ci sono più le condizioni di mercato per avviare l’Ipo.
Tra vendita di azioni e ricapitalizzazione, Itema puntava a una raccolta tra 201,6 e 265,6 milioni di euro, finalizzata alla crescita della società e al finanziamento del progetto Galaxy, che prevede l’acquisizione di società fornitrici operanti nell’area bergamasca.
Salta l’Ipo
Il gruppo leader mondiale nel settore della produzione di telai tessili, fondato nel 1967 da Gianni Radici, ha affidato a poche righe l’annuncio del ritiro dalla quotazione. Nella nota diffusa da Itema, si legge che il Cda
“Valutate le condizioni di mercato, ha deciso di non proseguire con l’operazione di quotazione delle proprie azioni sul Mercato telematico azionario. Di conseguenza, la società ha deciso di ritirare l’offerta di vendita e sottoscrizione delle azioni”.
L’operazione per l’ingresso a Piazza Affari, sul segmento Star, era partita il 9 aprile scorso quando a Borsa Italiana era giunta la richiesta per l’ammissione alla quotazione.
Il 24 aprile era arrivato l’ok da Milano e oggi Itema avrebbe dovuto comunicare il prezzo di collocamento delle azioni, mentre la negoziazione avrebbe dovuto aver inizio il 9 maggio prossimo.
L’offerta avrebbe dovuto essere riservata esclusivamente a investitori istituzionali in Italia e all’estero, al di fuori degli Stati Uniti e di Canada, Australia e Giappone. A mettere in vendita le azioni sarebbero stati gli eredi Radici, che sarebbero passati da controllare il 60% del capitale al 37,81%, e le famiglie Arizzi e Torri, che avrebbero così diluito la loro partecipazione dal 40% al 25,21% del capitale di Itema.
I termini dell’Ipo
L’Ipo di Itema aveva ad oggetto 27.250.000 azioni della società, pari al 32,4% del capitale. Di queste, 20 milioni derivanti da aumento di capitale e 7,5 milioni di azioni messe in vendita dagli attuali soci.
La forchetta indicativa di prezzo era 3,15-4,15 euro per azione, con introiti previsti tra gli 86,6 e i 113 milioni di euro. Il circolante della società sarebbe cresciuto al 37% in caso di integrale sottoscrizione della greenshoe, pari al 14% dell’offerta. Le azioni offerte in Ipo sarebbero derivate per circa il 70% da un aumento di capitale, fattore che avrebbe permesso alla società di incamerare risorse per 59-79 milioni di euro.
Il progetto Galaxy
Dall’Ipo Itema si attendeva una raccolta che il gruppo avrebbe voluto utilizzare per rafforzare la presenza sul mercato e finanziare il cosiddetto progetto Galaxy, che prevedeva una serie di acquisizioni (10-12) da completare nel prossimo triennio.
Nell’aprile 2017 Itema aveva peraltro già realizzato la prima acquisizione nell’ambito di tale progetto, rilevando il 61% del capitale di Lamiflex, società italiana attiva nella produzione di materiali compositi avanzati.
Era stato lo stesso Ceo del gruppo, Carlo Rogora, ad annunciare la strategia espansiva nell’incontro di presentazione dell’offerta di azioni agli investitori istituzionali che si era svolto di recente a Milano: 25 le aziende del territorio, che erano già state individuate tra quelle già appartenenti alla filiera di Itema.
Il progetto avrà una battuta d’arresto? Di certo venendo a mancare le risorse dell’Ipo sarà più difficile procedere con fusioni e acquisizioni, anche se Rogora aveva rassicurato: “Stiamo generando cassa”.
Itema, che negli ultimi sette anni ha registrato una crescita significativa, ha archiviato l’esercizio 2017 con una posizione finanziaria netta di 56,6 milioni di euro, un fatturato , che ha riflesso anche l’acquisizione del gruppo Lamiflex, di circa 306 milioni, un margine operativo lordo di 25,6 milioni e un utile netto di 18 milioni di euro.
Saltate altre Ipo
Ma Itema non sarebbe l’unica società ad aver annunciato l’Ipo senza poi concretizzare l’esordio in Borsa. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, nel solo mese di aprile sarebbero ben 14 le operazioni di quotazione saltate in Europa.
Per quanto riguarda l’Italia, il contesto politico non sta dando certamente una mano: l’assenza di un governo nel pieno delle sue funzioni a due mesi dal voto sta creando instabilità e incertezza, che si ripercuotono sui mercati.
A livello globale, negli ultimi mesi i listini mostrano maggiore volatilità, mentre la guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti non lascia indifferenti i mercati dei Paesi Europei.