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Italia prima della lista tra i "cattivi" d’Europa: il report della Commissione
giovedì 24 ottobre 2013, di
Per il nono anno consecutivo, l’Italia è prima nella classifica dei paesi più disobbedienti d’Europa. A dircelo è un rapporto della Commissione Europea. Ma incredibilmente tra i "cattivi" non ci sono soltanto i paesi del Sud Europa. Subito dopo l’Italia, infatti, troviamo il Belgio. E più virtuosi invece?
Ogni anno la Commissione Europea, braccio esecutivo della UE, stila la classifica degli stati membri che più diligentemente applicano le regole comunitarie, con lo scopo di identificare quei paesi che troppo lentamente adeguano le legislazioni nazionali alle regole dell’Unione Europea dei 28 ed eventualmente presentare il caso alle istituzioni competenti.
Un primo posto poco desiderabile, dunque, quello che occupa l’Italia.
Secondo quanto indicato dalla Commissione, alla fine del 2012, l’Italia violava ben 99 delle cosiddette procedure. Ironico, sottolinea il Wall Street Journal, il fatto che l’allora premier Mario Monti sia stato per almeno un decennio ai vertici della commissione di Bruxelles.
Le violazioni e la classifica della Commissione Europea
Le violazioni sono (o almeno dovrebbero essere) causa di preoccupazione per gli stati membri visto che la Commissione può decidere di citarli in giudizio davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la quale a sua volta potrebbe decidere di imporre delle salatissime sanzioni finanziarie. Alla Corte, infatti, la commissione ha già riferito 35 casi di violazione richiedendo sanzioni.
Le violazioni italiane sono diverse e riguardano, tra le altre cose, la mancata implementazione di una corretta legge contro l’evasione fiscale.
Ma l’Italia non è l’unico paese del mediterraneo presente in questa "black list" dove infatti troviamo anche Spagna, Grecia, Portogallo, ma anche Polonia e Belgio.
Anzi, notiamo proprio che il paese che ospita il quartier generale dell’Unione Europea è il secondo della lista, con ben 92 procedure di violazione alla fine del 2012.
Pur essendo la sede delle istituzioni che rappresentano l’Europa, secondo uno dei portavoce dell’UE, le scarse performance del Belgio sono ascrivibili alla complessità del sistema legale nel quale l’elevato numero di enti che costituiscono l’iter decisionale e legislativo rendono troppo spesso difficile l’implementazione di nuove norme.
Agli ultimi posti di questa classifica che mette in cima i paesi diciamo "meno virtuosi", troviamo gli Stati Baltici. Per il secondo anno consecutivo, la Lettonia è la top performer dell’UE, con sole 20 violazioni, seguita immediatamente da Lituania (22) ed Estonia (24).
In cosa consistono le violazioni?
Secondo lo studio della Commissione Europea, le violazioni più comuni riguardano principalmente quattro aree che rappresentano oltre il 60% del totale dei casi.
In particolare si fa riferimento alle norme che riguardano:
- Ambiente
- Trasporti
- Tasse
- Mercato interno
Il dato incoraggiante(?)
Ma alla fine c’è anche un dato incoraggiante; infatti il numero dei casi di violazione aperti è diminuito del 25% rispetto all’anno precedente e del 50% rispetto al 2009. Tale riduzione, spiega la commissione, si deve anche in parte al miglioramento della comunicazione tra istituzioni e stati membri.
E anche l’Italia, nonostante la permanenza quasi decennale ai vertici di questa classifica, nel suo piccolo ha fatto progressi. Infatti nel 2010 i casi di violazione erano 176; 135 nel 2011.
