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Istat: inflazione salariale stabile a novembre. Sono 49 i contratti in attesa di rinnovo
mercoledì 21 dicembre 2016, di
L’Istat ha appena diffuso i dati relativi all’andamento dell’inflazione salariale in Italia nel mese di novembre, come si può osservare sul nostro Calendario Economico.
Stando a quanto viene riportato dall’Istituto nazionale di statistica, l’inflazione salariale dell’Italia su base mensile è aumentata dello 0,1%, dato in linea con la precedente rilevazione.
L’inflazione salariale su base annua, invece, è aumentata dello 0,5%, risultato leggermente inferiore a quello registrato a ottobre (0,6%).
Si tratta dell’incremento più basso dall’inizio delle serie storiche, nel 1982. Complessivamente - osserva l’Istat - nei primi undici mesi del 2016 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2015.
Istat: contratti collettivi e retribuzioni contrattuali
L’Istituto rileva inoltre che a fine novembre 2016
“i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 32,0% degli occupati dipendenti e corrispondono al 30,9% del monte retributivo osservato. La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo per l’insieme dell’economia è dunque pari al 68,0%, in aumento rispetto al mese precedente (67,9%). L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 42,1 mesi. L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 28,7 mesi, in sensibile crescita rispetto ad un anno prima (22,5)”.
Per quanto riguarda i principali macrosettori, nel privato le retribuzioni contrattuali orarie hanno registrato un aumento tendenziale pari allo 0,7% (nei servizi privati la crescita è stata dell’1,2%, mentre nell’industria dello 0,3%). Nulla la variazione per le retribuzioni della pubblica amministrazione.
Istat, retribuzioni contrattuali: i settori con i maggiori incrementi
I settori in cui si rilevano i maggiori incrementi tendenziali sono:
- commercio (2,0%);
- alimentari, bevande e tabacco (1,8%);
- energia elettrica e gas (1,4%).
Si registrano variazioni nulle
“nei settori dell’agricoltura; delle estrazione minerali; del legno, carta e stampa; dell’energia e petroli; delle chimiche; della metalmeccanica; dei servizi di informazione e comunicazione; delle telecomunicazioni e in tutti i comparti della pubblica amministrazione”.
L’Istat rileva infine che sono 49 i contratti in attesa di rinnovo: di questi, 15 appartengono alla pubblica amministrazione e riguardano circa 8,8 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego).