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Amazon consegna con il drone: foto, video e sperimentazioni
martedì 21 febbraio 2017, di
Risparmiare sui tempi di consegna? Ora si può! In arrivo da Amazon il brevetto di una nuova tecnologia che permetterà di consegnare i pacchi via drone.
Infatti in futuro il sistema di spedizione e recapito della posta cambierà radicalmente grazie all’invenzione di Amazon: i pacchi non verranno più consegnati tramite corriere ma “scenderanno” direttamente dal cielo.
Il servizio si chiamerà Prime Air e sarà realizzato della compagnia di Seattle: per ora il brevetto è ancora in attesa del placet delle autorità ma per Amazon la nuova tecnologia non è uno scherzo.
Già nel dicembre dell’anno appena trascorso Amazon aveva lanciato uno spot per provare la concreta fattibilità del progetto, annunciato per la prima volta due anni fa dal suo inventore Jeff Bezos.
Nel video pubblicitario, con il testimonial della BBC Jeremy Clarkson, Amazon mostra uno dei prototipi che sta sviluppando e che è in grado di portare pacchi in tempi lampo.
Nello spot Amazon mostra in particolare un drone più largo e più adatto a portare i pacchi rispetto al modello di due anni fa, il quale è in grado di veicolare imballaggi con un peso fino a 2,3 kg, volando a un’altezza di circa 122 metri.
L’altezza di volo non è stata casuale ma è stata calcolata al fine di permettere al drone di operare in sicurezza ed evitare impatti con altri velivoli.
Come funziona il nuovo drone di Amazon?
Grazie all’invenzione del drone di Amazon sarà possibile usufruire di nuovo sistema di recapito pacchi via drone: il pacco sarà portato dal drone fino all’indirizzo preindicato e, una volta arrivato in loco, quest’ultimo sgancerà la merce che “pioverà” dall’alto con un paracadute.
Il drone non perderà neanche il tempo e l’energia per atterrare ma sorveglierà da sopra il buon esito della spedizione: infatti il dispositivo rimarrà in posizione fino a quando non sarà completo il recapito al destinatario.
Se qualcosa dovesse andare storto, il drone è stato progettato per riparare immediatamente all’imprevisto: se per esempio il vento dovesse mandare eventualmente il pacco lontano dal luogo giusto, magari rischiando di farlo impattare contro un palazzo o un albero, il drone invierà un messaggio radio al pacco facendo partire immediatamente il comando di usare il paracadute.
L’ipersostentatore o l’aria compressa infine garantiranno all’imballaggio di arrivare nel punto esatto previsto per la consegna.
La prima prova di consegna in del drone di Amazon
La prima prova concreta dell’efficienza del drone di Amazon è stata realizzata il 7 dicembre scorso in Inghilterra, precisamente a Cambridge, con esito positivo.
La tecnologia invece non è stata ancora sperimentata in America dove i limiti imposti ai voli dalla FAA, la Federal American Aviation, limitano sensibilmente le prove del nuovo drone.
L’aviazione americana infatti è stata inflessibile sulla nuova invenzione di Bezos tanto che Amazon è stata costretta ad effettuare la sua prima prova in Inghilterra, dove invece la nuova tecnologia è stata accolta di buon grado.
Per lo stesso motivo, la società americana sta continuando le sue prove e sperimentazioni non in America ma in Inghilterra e in Israele.
Il 7 dicembre è stato consegnato un pacco trasportato per alcuni chilometri da un drone e depositato in un punto preciso: un quadrato di 40 centimetri che fungeva da obiettivo per la consegna.
L’area scelta per la prova è stata quella di Cambridge dove Amazon ha un magazzino con intorno una grande area aperta, che si presta bene a prove simili. La consegna è stata svolta in 13 minuti.
Future sperimentazioni del drone da parte di altre compagnie?
Come era inevitabile, anche altre società, prendendo spunto dalla nuova tecnologia di Amazon, stanno pensando di creare i loro droni e i loro sistemi autonomi di consegna delle merci.
Lo stesso Google infatti ha dichiarato che ha intenzione di prepararsi a far partire i suoi velivoli dal 2017 e anche la catena di negozi Wal-Mart, prendendo spunto dalle nuove iniziative in questo settore, ha chiesto alla FAA il permesso di utilizzare dei droni per diverse attività, tra cui il recapito dei suoi prodotti.
Nella stessa direzione della consegna autonoma di pacchi e merci, sta andando anche il settore dei robot: i co-fondatori di Skype stanno sviluppando per l’appunto un nuovo robot in grado di portare la spesa a casa.
I prototipi chiaramente sono ancora in fase di test e i primi sono stati sperimentati in America ed in Inghilterra: assomigliano vagamente ad un’aspirapolvere con tre ruote su ogni lato e sono in grado di trasportare più o meno il peso di due buste per la spesa per una distanza di 30 minuti dal negozio.
I robot, che sono autonomi grazie ai loro sensori e software, saranno comunque gestiti da operatori umani. Il loro punto di forza? Il prezzo. E’ stato calcolato infatti che costeranno decisamente meno rispetto alla forza lavoro umana.
