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IMU prima casa: chi dovrà continuare a pagarla? Tutte le informazioni

venerdì 30 agosto 2013, di Vittoria Patanè

Con il decreto legge del 28 agosto il Consiglio dei Ministri ha cancellato il pagamento dell’imposta sulla prima casa, stabilendo che da gennaio 2014 entrerà in vigore la nuova service tax che avrà il compito di rimodulare IMU e TARES cercando di far dimenticare ai cittadini italiani i sacrifici imposti nel corso degli anni passati.

Ma l’abolizione non vale per tutti, la misura riguarderà 19,7 milioni di prime case, ma parecchi dovranno continuare a pagare l’imposta più odiata di tutti i tempi malgrado le promesse fatte dal Governo negli ultimi mesi.

Vediamo quindi chi sarà costretto a pagare l’IMU nonostante le novità introdotte dall’ultimo decreto.

Il Decreto “cancella – IMU”

Enrico Letta è stato chiaro. Con il Decreto approvato due giorni fa la rata di giugno viene cancellata, per quella di dicembre invece il Governo s’impegna a trovare le risorse per la sua abolizione nell’ambito della Legge di Stabilità da varare ad ottobre. Da gennaio 2014 in ogni caso l’IMU:
“non sarà più come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi”.

Al suo posto ci sarà la nuova service tax divisa in due parti: la prima coprirà i costi della raccolta dei rifiuti, la seconda quelli dei servizi indivisibili.

Il tutto avverrà rispettando il limite del 3% di deficit imposto dall’Unione europea.

Chi continuerà a pagare?

Dalla cancellazione dell’IMU rimangono esclusi gli immobili di pregio, cioè le case iscritte al catasto nelle categorie A/1, A/8 e A9.

Nel dettaglio le case appartenenti alle tre categorie sono:

  • A/1, abitazioni di tipo signorile: immobili appartenenti a fabbricati ubicati in zone di pregio con caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture di livello superiore a quello dei fabbricati di tipo residenziale.
  • A/8, abitazioni in ville: per ville si intendono gli immobili caratterizzati dalla presenza di parco e/o giardino, edificate in zone urbanistiche destinate a tali costruzioni o in zone di pregio con caratteristiche costruttive e di rifiniture, di livello superiore all’ordinario.
  • A/9, castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici: rientrano in quest’ambito i castelli ed i palazzi eminenti che per la loro struttura, la ripartizione degli spazi interni e dei volumi edificati non sono comparabili con le Unità tipo delle altre categorie; costituiscono ordinariamente una sola unità immobiliare. È compatibile con l’attribuzione della categoria A/9 la presenza di altre unità, funzionalmente indipendenti, censibili nelle altre categorie.

I proprietari di immobili appartenenti alle suddette categorie (che hanno già pagato anche la rata di giugno) dovranno saldare l’ultima rata entro il 16 dicembre, ricordando che l’aliquota di base rimane allo 0,4% con possibilità per i Comuni di applicare variazioni (in alto o in basso) dello 0,2%.

Capannoni industriali

Il decreto approvato nei giorni scorsi lascia l’amaro in bocca agli imprenditori. Se da una parte infatti viene abolita l’imposta sui terreni e sui fabbricati rurali, dall’altra i proprietari di capannoni e laboratori di aziende dovranno continuare a pagarla.

Insomma le imprese continuano ad essere penalizzate nonostante le continue richieste effettuate nei mesi scorsi.

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