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IKEA assapora la crisi: nubi sul contratto integrativo e scioperi. Ecco che succede

lunedì 1 giugno 2015, di Valentina Pennacchio

Può un gigante perdere l’equilibrio? La risposta è si. E’ successo al colosso dell’arredamento low cost, la svedese IKEA, che comincia a risentire della crisi e corre ai ripari per "difendere" i 21 punti vendita presenti in Italia, in cui lavorano oltre 6.000 dipendenti.

Sempre sulla cresta dell’onda grazie ad offerte vantaggiose, oggi il nome di IKEA compare sulle cronache quotidiane per scioperi e malumori, a causa della disdetta unilaterale del contratto integrativo (non ancora ufficiale perché, in vista della prosecuzione delle trattative, continuerà ad essere applicato), che, secondo fonti sindacali, vorrebbe dire una decurtazione dello stipendio pari al 18-20%.

Una decisione che riflette "un atto incomprensibile e spropositato", secondo i sindacati, i quali replicano con un "pacchetto di 16 ore di sciopero": 8 a livello territoriale e 8 a livello nazionale.

La posizione di IKEA

A fronte del difficile scenario economico italiano, l’azienda svedese punta a modificare il contratto integrativo siglato ormai 4 anni fa. Ma cosa vuol dire per i dipendenti IKEA la disdetta del contratto integrativo?

Giuliana Mesina della segreteria nazionale Filcams Cgil ha denunciato

“la pretesa di Ikea di abbassare i livelli retributivi dei dipendenti, operando su elementi fissi della busta paga e rivedendo al ribasso le maggiorazioni per le prestazioni festive e domenicali“.

E ha aggiunto:

"E’ il primo sciopero dopo anni di relazioni costruttive, ma la disdetta del contratto è il primo gesto del nuovo amministratore delegato, un gravissimo atto politico".

Dal canto suo IKEA definisce spropositata la reazione dei sindacati e si dice pronta a collaborare per la revisione del contratto, necessaria a "garantire un futuro solido e sostenibile a IKEA in Italia", che ha tutta l’intenzione di

"favorire lo sviluppo di un sistema di contrattazione informato e partecipativo ed ha presentato al sindacato un’analisi dettagliata sull’andamento economico di IKEA in Italia e dei disastrosi effetti della congiuntura economica sull’utile dell’azienda (già oggetto di confronto da oltre un anno), con l’obiettivo di lavorare insieme su alcuni temi, salvaguardando l’occupazione e migliorando le politiche sociali".

Nel consueto braccio di ferro tra aziende e sindacati, quale sarà il destino dei dipendenti?

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