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Grillo può davvero cambiare il Paese o la rivoluzione 5 stelle è esplosa troppo tardi?

martedì 26 febbraio 2013, di Dimitri Stagnitto

Le elezioni del febbraio 2013 avranno certamente una menzione particolare nei libri di storia degli studenti italiani (o sud-europei?) tra qualche decennio: con il risultato elettorale di insolvibile stallo che è stato decretato da questa tornata elettorale potrebbe essere finita la seconda Repubblica con i suoi protagonisti e i suoi assetti politici e sociali.

Grillo e "la Rete": dall’odio all’amore

Lo spartiacque nella storia di Italia, nel bene o nel male, saranno stati Beppe Grillo e internet, sue entità che tredici anni fa non si erano capite benissimo:

Qualche anno dopo è arrivato Casaleggio e con lui il blog di Beppe Grillo da cui nasce il primo attivismo: i meetup. Il resto sta diventando storia proprio in questi giorni: movimento 5 stelle, Parma, la Sicilia e infine "l’invasione" di Camera e Senato.

Qual’è la proposta di Grillo?

I risultati elettorali chiamano il Movimento 5 Stelle a un ruolo forse inaspettato: l’idea da cui sono partiti i MeetUp è quella della partecipazione politica attiva con funzioni di controllo e supervisione da parte della cittadinanza. All’inizio del percorso, prima ancora del Movimento 5 Stelle, Grillo invitava gli iscritti ai meetup a partecipare alle assemblee pubbliche del loro comune, spesso disertate dai normali cittadini, per verificare che i politici locali non abusassero della loro carica e della fiducia degli elettori.

Con il Movimento questa funzione di controllo ha preso una forma più attiva presentando candidati alle elezioni in modo da poter osservare e "moralizzare" l’intera vita istituzionale.

Tutto ciò è buono e giusto ma funziona finchè si è opposizione. Ora gli italiani hanno dato il via a un trend che, se il Movimento 5 Stelle non prenderà topiche clamorose, potrà portare il movimento stesso a dover compartecipare o addirittura guidare una maggioranza di Governo. A quel punto, e potrebbe essere già ora, si dovrà cambiare paradigma e passare dal supervisionare al proporre.

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato le principali proposte dei vari partiti sul lavoro, su questo il Movimento era un pò carente, riprendiamo quindi i punti della proposta politica di Grillo:

  • Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica
  • Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo
  • Abolizione dell’Ordine dei giornalisti
  • Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato

Specifiche su produzione e lavoro:

  • Favorire le produzioni locali
  • Sussidio di disoccupazione garantito (diventato poi reddito di cittadinanza, la proposta reale non è chiaram Ndr).
  • Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale
  • Incentivazione per le imprese che utilizzano il telelavoro
  • Incentivazione dei mercati locali con produzioni provenienti dal territorio
  • Separare le carriere dei medici pubblici e privati, non consentire a un medico che lavora in strutture pubbliche di Operare nel privato.

Proposte utopiche o reali possibilità di cambiamento?

Ospite a SkyTG24 Mario Baldassarri, non eletto al Senato nella lista Monti, si è tolto lo sfizio di far notare come sia fin troppo facile parlare di reddito di cittadinanza finchè non si deve fare una legge che lo istituisca.

In effetti ciò di cui non si parla ancora ma di cui si dovrebbe parlare è che si è lasciato a Monti il tempo (e gli sono stati dati i voti) per modificare la costituzione introducendo il Fiscal Compact. Qui su Forexinfo la cosa era stata fatta notare con una certa solerzia nel silenzio generale dei media mainstream.

Cosa comporti il Fiscal Compact è spiegato qui, possiamo riassumerlo come "grande difficoltà a spendere in sostegni al reddito e alla ripresa economica a deficit", questo perchè per ogni nuova voce di spesa vanno trovate le risorse e le risorse vanno diminuendo ogni anno poichè il debito/PIL va ridotto ma intanto si riduce anche il PIL e gli interessi vanno pagati... insomma la spirale suicida instaurata da Monti.

Il problema grave è che per uscire dal Fiscal Compact bisogna Cambiare di nuovo la Costituzione e per fare vera spesa a deficit nel tentativo di rilanciare l’economia bisogna uscire dall’Euro e dai suoi vincoli di bilancio e di cambio.

Senza questi due passaggi difficilissimi senza un consenso elettorale plebiscitario e una visione chiara di ogni azione da mettere in campo praticamente ogni proposta di Grillo di forte impatto (vedi reddito di cittadinanza) è semplicemente impossibile.

Mario Monti ha già chiuso il recinto a doppia mandata e ha buttato le chiavi. Anche se è stato cacciato dalla fattoria ora per liberare i buoi bisogna spaccare il recinto e non è detto che la cosa sia indolore o desiderabile. Staremo a vedere.

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