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Grecia, lunedì critico: scatta l’aumento IVA. Le conseguenze sui cittadini
lunedì 20 luglio 2015, di
Grecia, 20 luglio 2015: entrano in vigore i nuovi valori dell’Iva anche sui generi di prima necessità. Il Governo greco cerca di stemperare i toni ma rimane preoccupazione e ansia tra la gente, in un clima che è già di grandi ristrettezze. Ci sono ancora molti dubbi sulle modalità di applicazione della norma. Il tutto è amplificato dai tempi stretti richiesti dall’Europa (UE) per rispettare l’accordo di salvataggio della Grecia.
In vigore i nuovi aumenti IVA
Come annunciato nei giorni scorsi dal Ministero delle Finanze greco, i nuovi aumenti Iva entrano in vigore da lunedì 20 luglio 2015. Molte modifiche sono operative da subito, per altre si cercherà di garantire una "transizione morbida".
Le modifiche vanno da un range compreso tra il 13% e il 23%, secondo la qualità e l’importanza strategica dei prodotti e servizi. Ad esempio, passeranno al 23% i servizi di ristorazione, i titoli di viaggio sui trasporti pubblici e gli alimenti confezionati.
Più tardi, dal 1° ottobre 2015, aumenterà l’Iva anche per le strutture ricettive (dal 6,5% al 13%) e saranno aboliti i regimi agevolati previsti per le isole del Mar Egeo. Il rinvio serve a lasciare un po’ d’ossigeno al settore del turismo greco, anch’esso molto provato dal periodo della Grexit.
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La preoccupazione del popolo greco
Il 20 luglio segna l’inizio di un periodo di profonda incertezza per il popolo greco, che vivrà sulla propria pelle i primi provvedimenti varati dal Governo dopo l’accordo con l’UE.
La riapertura delle banche è ormai confermata, anche se era stata messa in forse giorni addietro "per motivi tecnici", ma non è questa la fonte principale di preoccupazioni.
A mettere più ansia sono invece i nuovi aumenti Iva, che stanno gettando scompiglio sia fra i commercianti sia fra i consumatori.
Il dubbio sulle distinzioni delle aliquote IVA
A causa dei tempi stretti di entrata in vigore degli aumenti IVA, non si è ancora potuto fare chiarezza all’interno delle distinzioni operate dai legislatori su generi della stessa categoria. Negli alimentari confezionati, per esempio, sulla pasta di grano duro è prevista un’aliquota Iva del 13% mentre per la pasta all’uovo è del 23%. I cereali rimangono nella fascia del 13% mentre i corn flakes arrivano al 23%. Nelle carni, quella bovina è la sola ad attestarsi sul 23%, le altre sono tutte al 13%. Il latte fresco ha un’Iva del 13%, quello in polvere del 23%.
Un mistero riguarda gli oli e il pane: il pregiato olio d’oliva rimane al 13%, invece gli oli economici salgono tutti al 23%; il pane artigianale è rimasto al 13% mentre toast, cracker e altri snack confezionati sono finiti al 23%.
Aumenti IVA in Grecia: poco tempo a disposizione
Un bell’enigma attende i clienti di negozi e supermercati. Oltre i sopra citati dubbi concettuali, ad accrescere la confusione è anche il poco tempo a disposizione lasciato ai punti vendita per modificare i prezzi sulle merci.
Fonti interne al settore riferiscono che occorrono dei tempi tecnici di almeno cinque giorni feriali per aggiornare i prezzari cartacei e, soprattutto, quelli elettronici.
Di punto in bianco esercenti e commercialisti si trovano a dover operare, immediatamente, una ingente mole di variazioni, quando erano anni che per loro non cambiava praticamente nulla. Anche questo aspetto comportamentale ha i suoi effetti negativi e contribuisce ad aumentare la preoccupazione del popolo greco.
In arrivo note esplicative sull’IVA dal Ministero delle Finanze greco
Con un certo ritardo, il Ministero delle Finanze si appresta ad emanare circolari esplicative per fare luce sulle tante zone d’ombra presenti nel testo della nuova legge sull’Iva. Da dirimere, oltre agli equivoci sulle distinzioni delle aliquote nelle stesse categorie, gli strategici rapporti con la dogana.
Difficile, per ora, che questo sia sufficiente a rassicurare i cittadini greci.