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Google, il mistero super-computer: calcoli da 10.000 anni in 3 minuti
lunedì 23 settembre 2019, di
Google ha inventato il computer più veloce e più potente al mondo: la sua esistenza è legata però a un vero e proprio mistero. No, non si tratta di un Chromebook, ma di un super-computer in grado di risolvere calcoli che richiedono 10.000 anni in appena 3 minuti (battendo il Summit di IBM, che andrebbe a perdere il primato).
Un computer da fantascienza quello di Google, che nasconde però un piccolo giallo circa la sua esistenza. La sua esistenza è stata annunciata dalla grande G attraverso un post sul sito della NASA, successivamente rimosso in fretta e furia.
Secondo quanto indicato dal post in questione Google avrebbe ottenuto attraverso il super-computer la cosiddetta “supremazia quantica”: ma cosa significa esattamente e perché è così importante?
Google: il super-computer quantico più potente di sempre
Anche se manca ancora l’ufficialità da parte di Mountain View, che non ha nemmeno smentito quanto riportato dal Financial Time (che si è accorta del post prontamente rimosso) c’è già fermento all’interno della comunità scientifica e nel mondo tecnologico.
Si tratta di un grande progresso, qualora venisse confermato, per la Storia dell’umanità anche se all’apparenza potrebbe non sembrarlo. Fino a qualche anno fa un computer di questo tipo esisteva solo sul piano prettamente teorico, mentre oggi sembrerebbe essere realtà. Cosa cambia però nel concreto per noi utenti? Per rispondere bisogna prima capire esattamente cos’è e cosa fa una macchina di questo tipo.
Google: cosa fa un computer quantistico
I computer quantici sono diversi da quelli che, normalmente, possiamo trovare in vendita e che utilizziamo tutti i giorni per scrivere, navigare, lavorare.
Proviamo a capire la differenza: un computer classico funziona attraverso i bit, che sono un sistema a due stati (ovvero binario 0 e 1).
Un computer quantistico basa il suo funzionamento sui bit quantici, ovvero i Qubit. Questi a differenza dei bit e del loro normale funzionamento binario, possono assumere un qualsiasi voglia valore compreso tra quel famoso 0 e 1: si definisce sovrapposizione coerente di stati e permette di assumere più valori nello stesso tempo, moltiplicando esponenzialmente le possibilità di calcolo.
La conseguenza diretta si riflette ovviamente sulle capacità di calcolo degli stessi: ecco quindi che un computer quantistico riesce a risolvere calcoli e problemi molto più rapidamente rispetto ai normali computer bit diffusi tra gli utenti comuni.
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Super-computer di Google: perché è importante
Il mistero del computer di Google è di importanza centrale a causa del primato della scoperta in sé: a oggi ciò che è più difficile determinare lavorando con i Qubit è il loro comportamento quantico, che impedisce diversi processi e “taglia le mani” a quegli scienziati che vorrebbero dimostrare un qualsiasi tipo di accelerazione quantistica.
L’esempio diretto arriva dalla rivale IBM: la velocità di calcolo dell’attuale computer più potente al mondo richiederebbe 10.000 anni di attesa. Un tempo decisamente troppo lungo per poter essere soddisfatto dalla mente umana nell’immediato.
Pur non conoscendo la natura esatta del calcolo eseguito dal computer di Google, sappiamo grazie al comunicato poi scomparso che il computer quantistico di Big G avrebbe impiegato appena tre minuti per portare a termine un problema
Se questo fosse vero si tratterebbe di una scoperta unica nella Storia, che estenderebbe l’orizzonte delle possibilità per l’essere umano. Il primo settore a trarne beneficio è quello finanziario, che vedrebbe ottimizzate le impostazioni di crittografia e le analisi di dati complessi.
Si passerebbe poi al machine learning (ovvero la capacità di apprendimento delle macchine, utile per lo sviluppo e il miglioramento dell’intelligenza artificiale) alle scoperte scientifiche (che potrebbero semplificare i propri processi e condurre in modo più rapido a nuove scoperte).
Quando lo vedremo? L’attesa, tolto l’annuncio in via ufficiale di Google, è ancora lunga e nell’immediato le possibilità del cosiddetto regno quantico non si spalancheranno tanto presto. Dovremo accontentarci, ancora per un bel po’, dei nostri “lenti” e ormai già “vecchi” PC.