Home > Altro > Archivio > Giuliani (LQDmarkets): a Cipro il clima non è da apocalisse, l’Unione (…)
Giuliani (LQDmarkets): a Cipro il clima non è da apocalisse, l’Unione Europea sta facendo una pessima figura
mercoledì 20 marzo 2013, di
I giorni scorsi sono stati particolarmente complicati per Cipro, trascinata nell’occhio del ciclone dalla crisi del suo sistema bancario che impone un risanamento troppo pesante per le casse dell’isola.
Nei giorni scorsi si è parlato di un prelievo forzoso del 15% sulle attività depositate presso le banche di Cipro, misura poi bocciata dal parlamento Cipriota che ora spera in un intervento russo.
In questo contesto abbiamo intervistato Giuseppe Giuliani, Head of LATAM & SE Institutional Markets in LQDMarkets, broker finanziario con sede a Cipro.
Giuliani ha risposto alle nostre domande dandoci una panoramica della situazione cipriota vista dal vivo.
D: Lavorando a Cipro in LQDmarkets ha potuto osservare dal vivo la situazione sull’isola in questi giorni: quali sono state le reazioni della popolazione alle notizie degli ultimi giorni?
R: In questi giorni sono a Cipro per via del mio ruolo in LQDmarkets devo dire che la situazione vissuta dal vivo e’ molto meno grave di quella descritta dai media che come al solito ci marciano.
Non ho visto proteste almeno a Limassol dove nei giorni in cui e’ filtrata la notizia si celebrava il carnevale e la gente ha continuato nei festeggiamenti. Naturalmente l’atmosfera era ed e’ strana e tutti parlano del prelievo forzato. Ai bancomat c’è la fila ma non certo una fila di ore, insomma almeno ai bancomat mi sembra che ci sia una normalita’ che a volte mi lascia sorpreso, forse da ricondurre alla cultura dei ciprioti. Insomma non ho visto isterismi o scene da panico.
D: Dopo che un prelievo forzoso del 15% in un paese dell’area Euro è stato dato per certo il parlamento Cipriota ha fatto dietrofront: nel paese c’era la percezione che il prelievo non ci sarebbe stato?
R: C’era la speranza di un intervento della Russia per fermare il prelievo. Ora in queste ore sono in atto le negoziazioni vedremo cosa succedera’. Certo il prelievo forzato sarebbe un pericoloso precedente anche se noi italiani ne sappiamo qualcosa, ma il fallimento di Laiki Bank e Bank of Cyprus potrebbe avere risvolti pericolosi. Quindi e’ un po’ come chiedere a qualcuno se preferisce ammalarsi di un raffredore o di una peste bubbonica.
D: Quali sono i principali motivi per cui Cipro si trova così in difficoltà?
R: “laissez faire” un capitalismo basato no su una sana competizione, ma su un sistema malato dove I profitti sono stati divisi tra pochi e le perdite tra tutti. Un po come il caso Alitalia in Italia per certi versi. Mancanza di manager risultate incapaci di assolvere la loro funzione. Istituzioni “too big to fail” che si nascondono dietro questo concetto, usato per mascherare la loro incapacita’ di generare profitti in maniera sana e sostenibile, o peggio il fallimento totale.
Questo non e’ certo un problema unicamente cipriota questo e’ un problema che si estende a tutto le banche europee ma non solo.
Da un lato pratico il piu’ grosso errore e’ stato esporsi alla Grecia che ai tempi offriva tassi d’interesse sul suo debito pubblico molto interessanti ma poi risultati insostenibili.
Chiaro che se investo nel Bund in euro in Germania e ottengo 1% o investo in titoli di stato greci in euro ottenendo il 7% ( quindi senza esposizione al mercato monetario) dove investo?
Senza parlare di altri fattori: attori della finanza internazionale che davano una mano a truccare I conti greci e per ultimo ma non meno importante gli auditors non denunciavano l’insostenibilita’ del debito Greco ma lo hanno fatto solo quando la Tragedia greca era ormai Chiara a tutti. Ci sono davvero tutti gli ingredienti per un disastro.
Quindi oltre a un sistema chiaramente malato dove per I profitti subito si fa di tutto, c’e’ anche un problema tutto europeo. Infatti l’inefficienza in questo caso deriva da un unione europea fatta a parole ma non con I fatti. In generale l’unione degli stati europei o avviene in senso ampio e concreto ”Eurobond”, o cosi come e’ fatta non ha senso e crea serie problematiche sistemiche che lasciano la strada spianata agli speculatori.
D: Si parla in queste ore di un salvataggio per mano russa. Come mai questo interesse dei russi e a quali condizioni potrebbe avvenire il salvataggio?
Gli interessi della Russia sono cosi importanti quanti I 30 miliardi di euro depositati qui a Cipro che dovrebbero essere Russi. Inoltre ci sono banche Russe sull’isola, nonche’ la maggior parte delle transazioni sui mutui del settore immobiliare russo passano da banche con base a Cipro.
Ma la Russia e le sue compagnie impegnate nel settore energetico guardano con interesse alle riserve petrolifere e di gas cipriote.
Infatti nel caso in cui i Russi ,o addirittura si parla di un intervento diretto di Gazprom, salvassero il sistema bancario Cipriota non rinuncerebbero a chiedere licenze per questi giacimenti nel mediterraneo.
Quindi non solo l’europa ha tarlato l’immagine dell’unione bancaria e della sicurezza dei depositi sotto I 100k con questa sceneggiata mediterranea, ma ha anche agito in maniera totalmente cieca per quello che riguarda la politica energetica, che vedra’ gli europei sempre piu’ soggiogati al gas russo nel caso Cipro si veda costretta a concedere queste riserve ai russi.
D: Le difficoltà degli ultimi mesi hanno portato nei Ciprioti un sentimento antieuropeista? A Cipro un’uscita dall’Euro è valutata come una possibilità concreta? Qual è il sentiment delle popolazione al riguardo?
Ma direi che un po’ come in tutta Europa c’e’ una parte della popolazione che continua a essere europeista e parte anti europeista, cosi si divede anche sulla possibilita’ di uscire o meno dall’euro e sui potenziali effetti.
Certo che oggi anche l’europeista piu’ convinto capisce che cosi l’unione non puo’ andare avanti e che bisogna attuare velocemente degli interventi correttivi. I cittadini europei oggi sembrano non avere la possibilita’ di credere in un futuro sostenibile e prospero. In parole povere i problemi dell’europa non si risolvono solo con l’austerity ma con riforme strutturali importanti.
Vedi anche: Nick Bang (LQD Markets): conti di trading e prelievo forzoso. Il punto della situazione