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Giappone: tassi negativi nuova mossa disperata della BoJ. Lo yen si svaluta

lunedì 1 febbraio 2016, di Nicola D’Antuono

La Bank of Japan ha annunciato sul finire della scorsa settimana una nuova misura monetaria ultra-espansiva per tentare di risollevare le sorti di un’economia domestica stagnante, che in autunno è riuscita a evitare per un soffio la recessione, e di un’inflazione ancora bloccata vicina allo zero. L’istituto di Tokyo, che continua a portare avanti un mastodontico piano di quantitative e qualitative easing (QQE) da 80.000 miliardi di yen all’anno, sta cercando in tutti i modi di evitare il ritorno alla deflazione e a uno stato di recessione. L’ultima mossa disperata del governatore Haruiko Kuroda è stata quella di portare i tassi sui depositi su valori negativi, a -0,16% per la precisione.

Il Giappone così segue la strada già intrapresa da altri istituti monetari per evitare la deflazione, quali la BCE e le banche centrali di Svizzera, Danimarca e Svezia. Il nuovo strumento utilizzato dalla BoJ per risollevare l’indice dei prezzi al consumo, appesantito dal crollo di dicembre della spesa delle famiglie giapponesi (-4-4% su base annua), è diventata probabilmente l’ultima soluzione praticabile per tentare di stimolare economia e inflazione. Tra l’altro il mese scorso il Cpi index “core” è aumentato solo dello 0,1%, mentre l’inflazione di Tokyo è tornata in territorio negativo allo 0,1%. Intanto la mossa della BoJ ha avuto come effetto immediato la svalutazione dello yen.

La valuta nipponica si era apprezzata molto nelle ultime settimane, complice la sua storica capacità di mostrare i muscoli durante le fasi di turbolenza sui mercati finanziari. Il tasso di cambio Dollaro/Yen, che il 20 gennaio era sceso fin sotto 116 sui minimi annuali, ha messo il turbo e soltanto nella seduta di venerdì è passato da area 118,50 a quasi 121,70. La strada è stata segnata: la quotazione dovrebbe tornare in tempi brevi almeno in area 123,50, se non a 125,50 nel giro di 3-4 settimane. Il cross Euro/Yen, invece, è tornato sopra 132, ma il 21 gennaio quotava circa 600 pip in meno. Forti acquisti anche sul cross Sterlina/Yen, che torna a 174 (qui +1000 pip in pochi giorni).

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