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Giappone: inflazione all’orizzonte? La BoJ si prepara a dire addio alla deflazione

venerdì 27 gennaio 2017, di Marco Frattaruolo

Giappone: l’indice dei prezzi al consumo è ancora in territorio di deflazione, ma non preoccupa la Bank of Japan dato il progressivo miglioramento verso una variazione positiva.

L’indice dei prezzi al consumo “core” giapponese lo scorso dicembre ha fatto registrare una variazione negativa delle 0,2%, rispetto al dato della media annuale che si era attestato tra lo 0,3% e lo 0,5%, segno che l’inflazione sia destinata a salire nei prossimi mesi come risultato di un rimbalzo del costo del petrolio e il relativo aumento dei costi di importazione causati da uno yen debole.

Il dato, reso pubblico nella notte tra giovedì e venerdì, sarà uno dei temi che verrà analizzato nel corso di una riunione del comitato di politica monetaria della Bank of Japan, prevista per la prossima settimana, durante la quale la banca centrale con ogni probabilità, oltre a ribadire la propria fiducia circa una crescita dell’inflazione sul breve termine, confermerà la volontà di mantenere stabile la propria politica monetaria .

Mentre le prospettive di accelerazione dell’inflazione offrono qualche motivo di sollievo per la BoJ, molti banchieri centrali restano cauti sul fatto che un aumento dei prezzi guidato da fattori esterni potrebbe contribuire ad accelerare l’inflazione e spingerla verso l’ambizioso obiettivo del 2% prefissatosi dalla banca centrale giapponese.

“I prezzi al consumo inizieranno a crescere. Ma affinché l’inflazione possa avvicinarsi al 2%, le aziende devono distribuire più energicamente i propri profitti”,

ha dichiarato Takeshi Minami, capo economista presso il Norinchukin Research Institute.

La versione dell’indice dei prezzi al consumo core che comprende le variazioni dei prezzi dei prodotti petroliferi ma esclude i prezzi volatili del settore alimentare nel mese di dicembre è calato dello 0,2%, confermando i dati del governo giapponese che avevano previsto una caduta dello 0,3%.

L’indice dei prezzi al consumo è considerato un indicatore attendibile del trend dei prezzi su scala nazionale.

Giappone: inflazione all’orizzonte?

Il Giappone tra luglio e settembre ha fatto registrare per il terzo trimestre consecutivo una espansione e gli analisti si attendono un’ulteriore crescita nei prossimi trimestri, grazie al recente aumento delle esportazione e della produzione industriale favorita dai miglioramenti nelle economie emergenti.

I politici giapponesi sperano inoltre che la prospettiva di ripresa porti le aziende ad aumentare i salari, fattore che potrebbe influenzare la predisposizione al consumo delle famiglie.

Molti analisti si aspettano che l’indice dei prezzi al consumo “core” possa dirigersi verso l’1% entro la fine dell’anno, ma altri temono che le incertezze su scala globale, vedi le intenzioni protezionistiche annunciate dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, possano condizionare una eventuale crescita dell’indice.

Nel complesso i prezzi al consumo a dicembre sono aumentati dello 0,3% rispetto all’anno precedente, per effetto dell’aumento dei costi dell’energia.

I prezzi dei beni durevoli, come televisori e personal computer, sono tuttavia continuati a scendere, segno che il consumo resta troppo debole per i rivenditori al dettaglio.

La BoJ aveva definito il crollo del prezzo del petrolio il fattore che impediva il raggiungimento del 2%, continuando a sostenere un graduale aumento del reddito delle famiglie per spingere l’inflazione verso l’alto.

Il governo Giapponese ha fatto sapere che dal 3 marzo verrà introdotto un nuovo indice sui prezzi al consumo dal quale saranno esclusi gli effetti dei fattori volatili quali energia e alimenti freschi.

Fonte: Reuters

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