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Giappone: il vero motivo delle elezioni anticipate
lunedì 25 settembre 2017, di
Giappone: nuove elezioni e nuovi stimoli economici sono in dirittura d’arrivo.
A confermarlo il primo ministro Shinzo Abe, che ha annunciato la sua volontà di rafforzare sia il Governo che l’intera economia del Paese.
Le dichiarazioni di Abe hanno immediatamente portato la Borsa giapponese a guadagnare terreno: il Nikkei ha archiviato la prima sessione della settimana con un rialzo di circa mezzo punto percentuale e si è assestato a quota 20.39,50.
Se l’azionario ha risentito positivamente delle notizie in merito alle elezioni in Giappone, lo yen non si è mostrato altrettanto euforico. Il cambio con il dollaro statunitense ha iniziato a viaggiare in rialzo spingendosi sopra quota 112.
I dettagli sul piano di Abe
Nella mattinata odierna, più precisamente alle ore 11:00 italiane, il premier Shinzo Abe ha sorpreso il mondo con una conferenza stampa in cui ha annunciato ufficialmente le elezioni anticipate in Giappone. Secondo quanto emerso dal discorso, il primo ministro scioglierà la Camera bassa del Parlamento il 28 settembre, con l’obiettivo di convocare le elezioni il 22 ottobre, senza attendere la scadenza naturale del mandato, a dicembre 2018.
Il vero obiettivo di queste elezioni anticipate? Il rafforzamento del Governo giapponese, ancora immerso in quel clima di difficoltà e scandali che hanno caratterizzato gli ultimi periodi. A far discutere è stato il coinvolgimento di Abe e consorte in una vicenda che li ha visti accusati di aver aiutato un amico a istituire una scuola dai metodi discussi. Le elezioni anticipate saranno certamente in grado di buttare fumo negli occhi agli osservatori.
Il pacchetto da 18 miliardi
Non solo elezioni anticipate nel piano elaborato da Shinzo Abe. A quanto pare il primo ministro non avrebbe intenzione di dare supporto alla sola politica del Giappone, ma starebbe progettando un piano più ampio.
Gli ultimi dettagli in merito hanno parlato di un pacchetto di stimolo all’economia dal valore complessivo di 18 miliardi di dollari, l’equivalente di circa 2 mila miliardi di yen. Anche in questo caso, mentre la divisa nazionale ha continuato ad indebolirsi, l’ottimismo degli investitori sull’azionario è stato piuttosto evidente.