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Forex: valuta-rifugio del 2014 sarà la sterlina secondo Citigroup
lunedì 30 dicembre 2013, di
Dopo aver messo a segno un recupero più che convincente a partire da inizio luglio scorso, la sterlina potrebbe diventare addirittura la valuta-rifugio dei mercati valutari scalzando definitivamente lo yen e aumentando il suo appeal anche rispetto al dollaro americano e al franco svizzero. E’ ciò che pensano gli specialisti di Citigroup, secondo i quali nel 2014 la divisa di Sua Maestà beneficerà del rafforzamento dell’economia nazionale, dell’avvicinamento della stretta monetaria e del deciso aumento degli investimenti dall’estero.
Gli esperti del colosso finanziario americano ritengono che i flussi di denaro si sposteranno sempre più verso il Regno Unito, a causa della debolezza dell’economia dell’area euro, delle tensioni politiche negli Stati Uniti e per il rischio sell-off sui mercati emergenti, soprattutto se la Cina dovesse continuare a soffrire per la crisi di liquidità delle imprese e per l’instabilità dei tassi interbancari domestici. Citigroup ritiene che il tasso di cambio sterlina/dollaro sia in grado di salire ancora nel corso del prossimo anno, raggiungendo quota 1,70 e forse anche 1,80 entro fine 2014.
Venerdì il cable ha toccato i livelli più alti da fine agosto 2011 poco sotto 1,6580. Dai minimi annuali di 1,4813, toccati a inizio luglio scorso, il cambio sterlina/dollaro è salito quasi del 12%. Il pound è risultato fortissimo contro lo yen, con un apprezzamento del 17% circa negli ultimi 6 mesi. Il cross sterlina/yen è salito quasi fino a 174 nella seduta di venerdì, toccando i massimi più alti da oltre 5 anni. La sterlina resta forte anche sulla moneta unica, con il cambio euro/sterlina che si trova poco sopra 0,83. Secondo la banca americana, è possibile una discesa fino a 0,80 nei prossimi mesi.
Mark Schofield, responsabile della ricerca macro di Citigroup, ritiene che “l’economia britannica si sta rafforzando più rapidamente del previsto”. L’analista è convinto che i capitali si sposteranno sempre più verso Londra, in quanto diverse questioni politiche negli USA restano irrisolte mentre in Europa la crescita resta anemica e la Francia appare sull’orlo della recessione. Nei giorni scorsi era stato pubblicato un report del Centre for Economic and Business Research, nel quale veniva evidenziata la possibilità che la Gran Bretagna potesse superare l’economia francese entro il 2018 e quella tedesca entro il 2030 per diventare così la più grande potenza economica dell’Europa occidentale.