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Forex: la Cina e il suo credit crunch. Quali conseguenze per il mercato?

mercoledì 26 giugno 2013, di Erika Di Dio

Ultimamente, il mondo del forex è stato in fermento per una potenziale crisi del credito in Cina, e ciò ha fatto impazzire gli stock cinesi. Proprio questo lunedì, lo Shanghai Composite ha registrato un calo del 5,3%. Ora, è scambiato il 13% sotto i suoi livelli di inizio anno.

La Banca popolare della Cina (PBoC) è intervenuta e ha cercato di stabilizzare i mercati, annunciando che avrebbe fornito sostegno alle istituzioni che aiutano l’economia. Fornendo fondi alle istituzioni a corto di liquidi che hanno prestato denaro in conformità con la politica del governo, la banca spera di stabilizzare i mercati monetari e dare una spinta all’economia. Un modo per colpire due piccioni con una fava!

Perché un credit crunch sarebbe così importante?

Per prima cosa, la Cina è la seconda economia più grande del mondo, quindi un problema di credito nel paese potrebbe essere dannoso per l’economia globale. In effetti, alcuni analisti hanno già speculato che si potrebbe vedere il ripetersi della crisi finanziaria del 2008, se questa situazione peggiorerà.

Uno sguardo più da vicino al settore bancario della Cina rivela alcune somiglianze con il sistema bancario degli Stati Uniti nel 2006. Allora, le banche americane prestavano denaro ai mutuatari che avevano poca o nessuna capacità di rimborsare i loro prestiti, aprendo così la strada ad un crollo del sistema finanziario.

Al momento, gli analisti stimano che il debito non finanziario della Cina è di circa il 200% del suo PIL. La maggior parte di questo debito è nel "sistema bancario ombra" dei prestiti non garantiti, il che significa che il rischio di default è molto più elevato. Nel caso in cui la maggior parte di questi mutuatari dovessero fare default, l’onere ricadrà sulle spalle del governo cinese in quanto dovrà intervenire per sostenere il sistema finanziario.

Quali conseguenze per il mercato forex?

Prima di tutto, le paure sul credito stanno mantenendo alta l’avversione al rischio sui mercati. Ciò è stato rispecchiato nei prezzi delle azioni forex dove il dollaro "safe heaven" si è rafforzato.

Ricordate che diverse istituzioni importanti, come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, hanno già abbassato le previsioni di crescita per la Cina. Una crisi del credito significherebbe un rallentamento dei prestiti a privati ​​e imprese, e ciò metterebbe un vincolo sulla spesa e sull’investimento. Nonostante questo, la PBoC ha chiarito all’inizio di questa settimana che non avrebbe aumentato lo stimolo, il che suggerisce che la crescita cinese potrebbe rimanere debole.

Naturalmente questo non depone troppo bene per l’economia australiana, che è strettamente legata alla Cina a causa del suo commercio. Con condizioni di credito restrittive che gravano sulle attività di business, una minore domanda per le materie prime di esportazione australiana potrebbe anche pesare sulla crescita economica del paese e sulla sua valuta.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Babypips

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