Forex: il 2012 dell’Euro. Punti di svolta su Euro/Dollaro

Il ben noto Babypips passa in rassegna i momenti salienti dell’Euro sul mercato Forex durante il 2012 e lo fa individuando i punti di svolta che hanno caratterizzato quest’anno di trading sul cambio Euro/Dollaro.

Alla fine del 2012 il range di scambi su Eur/Usd è più o meno quello del gennaio scorso, molte questioni rimangono irrisolte sia nella zona Euro, sia negli Stati Uniti. Così, mentre ci domandiamo come sarà il 2013, passiamo in rassegna i momenti cruciali di questo 2012 dell’Euro.

2012: l’ottimismo iniziale

– Il rischio default della Grecia ha aperto l’anno nel 2012, il paese sommerso dal debito ha più volte sfiorato il default per mancanza di fondi e per non aver raggiunto gli obiettivi imposti per il rilascio della tranche di aiuti economici.

– Ma le sorti dell’Euro si sono presto risollevate grazie alla prima dichiarazione dell’anno da parte della BCE che, dichiarandosi ottimista, ha riportato per un po’ la quiete sul corso dell’Euro.

Verso il baratro: recessione, default

– Passato l’ottimismo del primo trimestre, i dati negativi dagli indici manifatturieri dalla zona Euro hanno riportato i segni inconfondibili di recessione ed evidenti minacce anche per le economie motrici, Francia e Germania. A questo punto i mercati hanno cominciato ad essere impazienti nei confronti della BCE e del suo mancato intervento, punendo tra l’altro anche Spagna e Italia i cui tassi sui titoli di Stato raggiungevano livelli insostenibili.

– In questo contesto, la speculazione sul default della Grecia fa il giro del mondo e l’Eurozona è costretta al disperato tentativo di placare le tensioni sui mercati. E’ a questo punto che la Banca Centrale Europea lascia intravedere la possibilità di un taglio ai tassi di interesse che si concretizza il 5 luglio, quando la BCE annuncia di aver apportato un taglio di 25 punti base sul riferimento portandolo allo 0.75%.

Fonte: Babypips

Tutto il necessario...

– Ma è evidente (in questo senso il grafico è molto intuitivo) che il solo taglio non basta, almeno fino a quando Mario Draghi non annuncia la frase che gli varrà la nomina a "uomo dell’anno per il Financial Times": "la BCE è pronta a fare tutto il necessario per preservare la vita dell’Euro".

– Così, dal baratro, il cambio Euro/Dollaro riprende a salire ed il fatto che al Simposio di Jackson Hole della Federal Reserve manchino i rappresentanti della BCE fa già supporre che a breve possa essere annunciato "qualcosa di importante". Non passa molto, infatti, quando a settembre viene lanciato dalla BCE il programma OMT, un programma che ha tutto l’aspetto di essere uno scudo anti-spread e che riporta in alto la fiducia nei confronti della moneta unica.

Gli ultimi sviluppi

– Non sono mancati, certo, gli sviluppi politici: la Germania, inizialmente contraria, ha approvato il fondo ESM e la Spagna ha raggiunto i target sul bilancio - interpretati come un chiaro segnale di voler aderire al programma di salvataggio mediante una sottoscrizione non ancora pervenuta.

– Tra il ritardo della Spagna, le minacce di recessione che colpiscono la Germania e la Francia e la pioggia di downgrade dalle agenzie di rating, la situazione rischiava nuovamente il tracollo, ma l’ottimismo derivato dalla situazione in Grecia che ha finalmente ricevuto gli aiuti economici e dalla ricapitalizzazione delle banche in Spagna ha portato nuovamente il alto il sentiment sull’Euro.

Alla fine del 2012, previsioni per il 2013

Alla fine del 2012, il cambio Euro/Dollaro continua ad essere scambiato nella stessa zona dell’inizio dell’anno. A questo, data la situazione che invece grava sul fronte americano, il 2013 sarà sicuramente un altro anno movimentato sull’Euro/Dollaro. C’è da dire che le minacce di contagio e molte delle questioni legate al debito rimangono irrisolte, anche se i recenti sviluppi monetari e fiscali mettono la zona Euro sul cammino del recupero e della stabilizzazione.