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Forex, euro/dollaro: quanto in basso può scendere l’euro?

giovedì 12 marzo 2015, di Flavia Provenzani

Quanto in basso può scendere l’euro?

Pochi forex trader avrebbero immaginato nel maggio dello scorso anno, quando EURUSD era stato scambiato intorno a 1.4000, che quasi 10 mesi dopo la moneta unica sarebbe scivolato quasi del 35%, scambiata a meno di 1.0700 e con la potenzialità di scendere ancora più in basso.

Una buona parte della discesa dell’euro si è verificata negli ultimi tre mesi, scendendo da 1,2480 dell’inizio del mese di dicembre, mentre nel forex trading si scommetteva sul fatto che la Banca Centrale Europea avrebbe finalmente dato il via ad un programma di quantitative easing su larga scala.

Sei anni dopo l’inzio del programma di acquisti di bond della Federal Reserve nel 2009, la BCE ha finalmente tirato il grilletto sul suo programma di stimolo, mettendo da parte le sottigliezze legali riguardo l’acquisto di titoli con un rendimento negativo che sicuramente sono da intendersi come un finanziamento monetario.

La debolezza dell’euro è stata aggravata dal fatto che l’economia americana stia mostrando continui segnali di miglioramento, con la possibilità che, dopo i numeri stellari sui posti di lavoro della settimana scorsa, durante la riunione del FOMC la prossima settimana potremmo vedere la rimozione della parola "paziente" dalla dichiarazione della Fed per quanto riguarda i tempi del rialzo dei tassi di interesse.

Questo fatto sarebbe importante dato che i mercati hanno dedotto dai commenti precedenti del presidente della Fed Janet Yellen che la rimozione dell’invita alla pazienza potrebbe suggerire una prospettiva di rialzo dei tassi entro il termine dei prossimi due incontri.

È da notare tuttavia che la Yellen è stata meno chiara su questo punto durante una recente testimonianza all’Humphrey Hawkins al Congresso, il che suggerisce che i mercati potrebbero avere spazio per una delusione la prossima settimana, soprattutto considerando la debolezza delle pressioni inflazionistiche.

Il rafforzamento del dollaro ha però le sue conseguenze: il sentiment che circonda il mercato azionario statunitense e il FTSE100 in questo momento è negativo in quanto entrambi i mercati continuano a calare drasticamente.

Borsa USA: il vicino rialzo dei tassi della Fed e il super dollaro spaventano il mercato azionario

Per ora l’euro sembra essere diretto verso la parità, e guardando il grafico qui sotto non è difficile capire perché.

Il precedente minimo storico in EURUSD si trova sotto lo 0,8230, raggiunto di nuovo nell’ottobre del 2000, quando i rendimenti sui bond erano molto più vicini di quanto non siano oggi.

Ovviamente i rendimenti non sono tutto e il gap potrebbe tra i bond statunitensi e quelli tedeschi potrebbe limitarsi a dove siamo ora a 188 punti base, ma il senso del trend rimane importante e in questo contesto rimane altamente probabile che la curva dei rendimenti europei si appiattisca ulteriormente, soprattutto considerando che i tassi a termine più breve sono già negativi.

Il prossimo obiettivo è la rottura di 1,0500, minimo di marzo 2003, e da lì la discesa verso la parità è breve.

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