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Forex: dollaro rallenta la corsa sullo yen dopo le parole di Abe

mercoledì 24 settembre 2014, di Nicola D’Antuono

Il tasso di cambio USDJPY sta sperimentando una fase di ritracciamento dai massimi di periodo, posti poco sotto 109,50. Ieri i prezzi sono calati fino a 108,21 e anche stanotte sui mercati asiatici c’è stata una prevalenza di vendite con la quotazione scesa temporaneamente sotto 108,50. Secondo la maggior parte degli analisti valutari, la leggera discesa del cambio riflette la volontà dei trader di prendere beneficio sulle posizioni lunghe aperte nelle ultime settimane e al momento in forte guadagno. Infatti il cambio dollaro/yen è arrivato a guadagnare quasi l’8% negli ultimi due mesi, passando da area 101,50 a 109,50. Secondo gli esperti del mercato forex, i prezzi potrebbero proseguire il rally nelle prossime settimane fino a 112 o anche 115.

Nel breve termine il cambio appare invece meglio posizionato per un ulteriore approfondimento ribassista, in virtù del lieve deterioramento del sentiment degli investitori a causa della recente debolezza di Wall Street sui massimi storici e dell’aumento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, che vanno a sommarsi al fronte caldo ucraino. Stati Uniti e alleati stanno portando avanti una serie di raid aerei in Siria per sgominare i militanti dell’Isis, la nuova minaccia terroristica per l’Occidente. Lo yen storicamente tende ad apprezzarsi quando l’appetito al rischio tende a calare, ma il trend ribassista di fondo resta comunque molto solido.

Il recupero della valuta nipponica degli ultimi due giorni è stato favorito anche dalle parole di Shinzo Abe, premier giapponese e ideatore della cosiddetta Abenomics. Secondo quanto dichiarato a Kyodo News, il numero uno del governo del paese del Sol Levante ha sottolineato che uno yen troppo debole può avere sia effetti positivi che negativi. Abe ha affermato che la situazione andrà monitorata con attenzione, allo scopo di verificare le conseguenze sulle economie regionali e sulle Pmi nipponiche. Dall’altro lato bisogna considerare che il dollaro statunitense sembra in debito d’ossigeno, a seguito del rally straordinario degli ultimi due mesi. Questa serie di fattori tecnico-fondamentali fa presagire un approfondimento bearish del cambio, probabilmente fino in area 107 o 106,50, prima del ritorno degli acquisti.

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