Forex: dollaro neozelandese non crolla dopo le parole di Wheeler (RBNZ)

Stanotte il governatore della banca centrale neozelandese, Graheme Wheeler, ha commentato la decisione di allentare ulteriormente la politica monetaria in Nuova Zelanda. L’official cash rate, ovvero il tasso di interesse ufficiale, è stato ridotto ieri di un quarto di punto al 2,75% dal precedente livello del 3%. Wheeler ha dichiarato di essere molto preoccupato per le recenti manovre sullo yuan da parte delle autorità monetarie cinesi, sottolineando che il proseguimento del trend ribassista del dollaro neozelandese appare appropriato.

Le parole del numero uno della Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) equivalgono a una sorta di dichiarazione di “guerra valutaria” alla Cina, che senza mettere mano direttamente al cambio dello yuan avrebbe difficoltà a deprezzarlo. Infatti Pechino deve fare i conti con il rischio di deflazione, come evidenziato dall’ultimo dato sui prezzi al consumo e alla produzione. Le pressioni deflazionistiche dovrebbero spingere la People’s Bank of China ad allentare ancora la politica monetaria, probabilmente anche attraverso il cambio del renminbi.

Wheeler ha affermato che la RBNZ potrebbe tagliare ancora i tassi di interesse, anche se andranno valutati con attenzione i prossimi dati macroeconomici in Nuova Zelanda (che deve fare attenzione al rischio di bolla immobiliare, sebbene circoscritto solo alle grandi città). Sul forex la valuta domestica ha comunque retto l’onda d’urto delle vendite successive al taglio dei tassi, tentando addirittura un rimbalzo tecnico dai supporti nella seduta odierna.

Il tasso di cambio NZD/USD, che ieri aveva perso circa 150 pip dai top intraday dopo il taglio del costo del denaro, ha trovato supporto in area 0,6250 e al momento si muove sopra 0,63. Da un punto di vista tecnico, però, appare molto difficile un rimbalzo significativo dai minimi di periodo, sebbene sia possibile un movimento bullish di breve periodo fino a 0,64 – 0,65. Il dollaro neozelandese è oggi molto debole nei confronti del dollaro australiano, che sembra ben posizionato per un recupero parziale delle perdite accumulate negli ultimi giorni.