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Forex: Euro/Dollaro in attesa dei NFP. Sentiment sul cambio
venerdì 4 gennaio 2013, di
Continua, in zona 1.30, la battaglia di resistenza tra tori e orsi sul cambio Euro/Dollaro dove, dopo una mattinata di dati macro dalla zona Euro, i mercati attendono impazienti la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro USA, in particolare dei NFP (non-farm payrolls) previsti per oggi alle 14:30.
Euro/Dollaro: in attesa NFP
Meglio delle aspettative, seppure ancora in zona contrazione, i dati PMI sul settore dei servizi in Spagna e in Italia, in linea con le previsioni, invece, il dato relativo all’Eurozona.
Ma le news sui fondamentali Europei hanno avuto -come previsto del resto- scarsissimo impatto sull’andamento del cambio che dopo il consolidamento a 1.3016 durante la sessione Asiatica, è scambiato ora in un range tra 1.30 e 1.3110.
Euro/Dollaro: il sentiment sul cambio
Il sentiment sul cambio Euro/Dollaro continua ad essere un mix di incertezze: l’accordo sul fiscal cliff è insufficiente e non manca di mostrare al mondo le sue carenze, mentre l’Eurozona continua a riportare dati macro-economici piuttosto deludenti.
Dollaro
I dati dagli Stati Uniti, invece, inviano segnali piuttosto confusi circa le possibilità concrete di ripresa economica. Ieri, ad esempio, i NFP di ADP hanno riportato un esorbitante valore a 215 mila unità, contro le aspettative per 135 mila, ma allo stesso tempo le richieste di sussidi per la disoccupazione hanno superato negativamente le stime degli analisti (372 mila unità rilevate contro le 356 mila previste). Dagli Stati Uniti, dunque, il quadro si fa piuttosto complesso tanto dal punto di vista politico, quando da quello economico ed è innegabile una certa diffidenza dei mercati nei confronti dei grandi temi che saranno al centro dei dibattiti statunitensi per i prossimi mesi: il tetto al debito e la questione dei tagli alle spese.
Euro
All’inizio del 2013, l’Euro è stato protagonista di un importante rally fino in zona 1.3299 che, tuttavia, ha subito in pochissimo tempo una correzione a 1.30 perché una volta placati i timori relativi al fiscal cliff, i mercati sono tornati a punire la moneta europea per le scarse performance dei dati fondamentali. Inoltre, proprio ieri, la Banca Centrale Europea ha sottolineato, pubblicando i dati relativi al credito, come il settore bancario europeo soffra ancora in maniera evidente dei segni della crisi.
Infine, l’indicatore M3 sulla circolazione di valuta domestica ha riportato per il mese di novembre un valore pari a 3.8%, un valore che indica la possibilità di un aumento dell’inflazione nel 2013 (se così fosse, ci sarebbero certamente effetti e ripercussioni sui tassi di interesse e sul valore dell’Euro).