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Fondo taglia tasse ridurrà pressione fiscale

venerdì 30 maggio 2014, di Alessandra Manco

Confermato per il 2015 il fondo taglia tasse i cui proventi dovrebbero essere destinati alla riduzione della pressione fiscale ed in prima battuta alla riduzione delle tasse sul lavoro. Dal prossimo anno non occorrerà effettuare la consueta proroga annuale (quindi dopo il 2015) per destinare i maggiori proventi della lotta al nero all’abbattimento del cuneo fiscale e alla riduzione della pressione in generale.
Ad estendere il dispositivo già previsto per il 2014 dall’ultima legge di stabilità è un emendamento del Governo al decreto Irpef presentato nelle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Un correttivo che ha lo scopo di dare un segnale concreto per quanto riguarda la riduzione del cuneo fiscale, obiettivo già preannunciato dal Governo Letta e proseguito dal Governo Renzi. Il messaggio a Bruxelles con il provvedimento è inoltre abbastanza chiaro: solo misure strutturali possono dare concreti segnali di riduzione del cuneo fiscale.

Altre misure in materia economiche sono state inoltre annunciate sui nuclei mono – reddito che hanno almeno 3 figli, per i quali si prevede l’estensione del bonus di 80 euro già concesso a lavoratori dipendenti e lavoratori in mobilità. Tale tipo di emendamento potrebbe essere votato insieme ad altri che prevedono l’eventuale alleggerimento della Rai e la riformulazione del pacchetto inerente i tagli agli acquisti di beni e servizi della Pubblica amministrazione. Il provvedimento dovrebbe essere votato celermente (si prevede al massimo martedì come termine ultimo) per essere poi spostato a Palazzo Madama. Entro il 5 giugno il provvedimento dovrebbe quindi essere ultimato e resta da verificare se all’interno vi sarà anche il decreto sulla proroga della Tasi al quale il Governo sta ancora lavorando.

Inoltre tra gli emendamenti già presentati c’è anche quello con cui viene resa più soft la stretta per le imprese che hanno effettuato la rivalutazione dei loro beni, pagando una imposta sostitutiva frazionata in tre rate di pari importo (16 giugno, 16 settembre e 16 dicembre). Stesso discorso riguarderà l’emendamento che prevede il ritocco del trattamento fiscale delle plusvalenze ed i dividendi delle partecipazioni qualificate in modo tale che venga aumentata al 26 % la tassazione in materia di rendite finanziarie.

Allo stesso tempo pare abbastanza scontato il sì definitivo del governo all’emendamento che prevede una riorganizzazione del bilancio dello Stato, ridefinizione che partirà dai programmi di spesa e che dovrebbe essere completata entro la data del 31 dicembre 2015. Altri emendamenti riguardano la riforma dell’attività di consulente finanziario e nuove possibilità per i contribuenti per chi ha perso il beneficio della rateazione in caso di pagamento dei debiti tributari.

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