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Fitch: cambia la lista di banche sotto la vigilanza diretta della BCE, ma non per le dimensioni
sabato 5 luglio 2014, di
Non saranno più 128, ma 120, gli istituti di credito vigilati direttamente dalla Bce: il cambiamento della lista, che vede l’uscita di 12 banche e l’ingresso di 4 nuove non dipende solo dalla dimensione, ma da numerosi fattori.
Lo scrive l’agenzia di rating Fitch in un suo report.
Le banche cancellate dalla lista, ha osservato l’agenzia di rating, presentano modelli di business più in linea istituzioni finanziarie non bancarie oppure hanno dimensioni veramente troppo ridotte.
I nuovi ingressi fanno invece parte di gruppi internazionali e tre di queste hanno la capogruppo al di fuori dell’Eurozona.
Gli istituti italiani
In Italia sono state rimosse dalla lista il Credito Valtellinese e il Credito Emiliano.
Il Creval è stato rimosso dalla lista dopo una forte riduzione degli asset (-7% gli impieghi nel 2013), superiore ad altre concorrenti di medie dimensioni.
Stesso motivo per il Credem, il secondo istituto italiano più piccolo presente nella lista originale, nonostante vanti asset per 31 miliardi alla fine del primo trimestre di quest’anno, sopra la soglia di 30 miliardi prevista dalla Bce.
Con 14 istituti di credito sotto esame (Banca Carige, Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Vicenza, Iccrea Holding Intesa Sanpaolo,Mediobanca,Unicredit, Ubi Banca, Veneto Banca e Barclays Italia), la lista dovrebbe, comunque fornire una buona visione di insieme del settore bancario in Italia.
L’elenco definitivo sarà reso noto entro il 4 settembre e sarà riesaminato con cadenza regolare quando la Bce prenderà il ruolo di supervisore unico a partire dal 4 novembre.
Una sorpresa per Fitch è l’inclusione nella lista delle banche operanti in Italia di Barclays, un unica filiale estera del gruppo britannico presente nella lista della Bce.
L’esposizione lorda di Barclays verso l’Italia era pari a 37 miliardi di euro a fine 2013, di cui buona parte verosimilmente concentrata nella controllata.
Gli esperti di Fitch prevedono una contrazione, visto che la filiale non viene considerata strategica e Barclays ha già detto di voler uscire dal mercato retail in Italia, così come in Spagna e in Portogallo.