Fisco: niente taglio lineare alle detrazioni fiscali al 19%. Ma restano altre novità

Il Tesoro ieri ha annunciato che non scatterà la clausola di salvaguardia contenuta nella legge di stabilità 2014. Ciò significa che non si procederà al taglio lineare delle detrazioni fiscali finora in vigore.

La notizia si è diffusa al termine di un incontro a Palazzo Chigi; dal Tesoro fanno sapere che si è raggiunto un accordo per trovare altrove le risorse mancanti. Al posto del taglio lineare delle detrazioni del 19% che sarebbe scattato il 31 gennaio 2014, le risorse di cui si parla nella clausola di salvaguardia saranno reperite grazie ad un taglio alla spesa pubblica. La palla passa adesso a Carlo Cottarelli commissario per la spending review.

Clausola di salvaguardia

"Il Governo ritiene che la sede più opportuna per esercitare l’intervento di razionalizzazione delle detrazioni, così come previsto dal comma 575 della legge di Stabilità 2014, sia la delega fiscale attualmente in approvazione in Parlamento. A tal fine, anche con l’obiettivo di evitare qualsiasi ulteriore aggravio fiscale, il Governo provvederà, con apposito provvedimento, ad abrogare il comma 576 della legge di Stabilità 2014 e di conseguenza non vi sarà alcuna riduzione delle detrazioni attualmente in vigore. La copertura sarà assicurata incrementando gli obiettivi di risparmio previsti dalla revisione della spesa aggiungendovi, pertanto, le cifre stabilite nel comma 575 della stessa legge." Questo il comunicato proveniente da palazzo Chigi.

Il taglio lineare appena disinnescato sarebbe consistito in un provvedimento retroattivo che avrebbe inciso sulla dichiarazione dei redditi 2013 dei contribuenti. La clausola di salvaguardia contenuta nella legge di stabilità infatti, prevedeva che nel caso mancassero all’appello 488,4 milioni per quest’anno e quasi 800 dall’anno prossimo, questi sarebbero arrivati grazie al taglio lineare della detrazioni fiscali.

Queste risorse invece, grazie all’intervento del governo, saranno reperite da Cottarelli tramite ulteriori taglio alla spesa pubblica.

Bonus fiscali salvati

L’intervento del governo ha evitato il taglio lineare delle detrazioni fiscali al 19% di cui beneficiano 19,5 milioni di contribuenti ogni anno.

Secondo la clausola di salvaguardia la detrazioni sarebbero dovute scendere dal 19% al 18% in modo da recuperare 488,4 milioni per quest’anno e i quasi 800 milioni per il prossimo.

Le detrazioni restano tali; sono quindi salvi i rimborsi al 19% delle seguenti spese:

• spese sanitarie: visite mediche, medicinali e per l’assistenza ai portatori di handicap,
• spese per gli interessi sui mutui per prima casa,
• spese per le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni,
• spese per le università dei figli.

Rimborsi fiscali: novità da sapere

Nonostante la buona notizia circa le detrazioni fiscali al 19%, alcune novità inserite nella legge di stabilità restano a complicare la vita ai contribuenti.

La legge di stabilità all’articolo 1 introduce una sorta di tetto massimo fissato a 4.000 euro per le detrazioni fiscali derivanti dal modello 730. O meglio, quando il contribuente supererà tale cifra questa non verrà rimborsata nella busta paga di luglio e l’Agenzia delle Entrate provvederà ad alcuni controlli.

In seguito ai dovuti accertamenti, se il rimborso sarà effettivamente dovuto, l’Agenzia della Entrate lo erogherà entro un massimo di sei mesi dalla scadenza in cui i Caf inviano il modello 730.

La legge di stabilità inoltre allinea la disciplina prevista per l’Iva anche ad Irpef, Ires e Irap quando il credito da compensare superi i 15.000 euro. In questo caso infatti, come già vale per l’Iva sarà necessario il visto di conformità.