Home > Altro > Archivio > Fed: Beige Book e incontro FOMC. Il QE3 continuerà nel 2013? Previsioni
Fed: Beige Book e incontro FOMC. Il QE3 continuerà nel 2013? Previsioni
giovedì 29 novembre 2012, di
Ieri è stato pubblicato il Beige Book dalla Federal Reserve, che anticipa e fa da scenario a quelli che saranno gli argomenti dibattuti al prossimo incontro FOMC che si terrà il prossimo 11 e 12 dicembre.
Tema centrale e maggiore preoccupazione dei mercati è certamente il fiscal cliff, ma soprattuto il quantitative easing (QE3). La Federal Reserve porterà avanti il piano di allentamento monetario anche nel 2013? Al riguardo, il Beige Book contiene diversi indizi che sembrano confermare le aspettative degli analisti.
Beige Book di novembre
Il Beige Book, ovvero il Summary of Commentary on Current Economic Conditions by Federal Reserve District viene pubblicato circa otto volte all’anno, pochi giorni prima dell’incontro FOMC, Federal Open Market Committee, e contiene un rapporto completo ad opera dei 12 distretti federali che costituiscono l’organo centrale della Federal Reserve. Nella sostanza, il Beige Book fornisce un quadro dettagliato che rappresenta la base di quelli che saranno i temi discussi in futuro al consiglio della Fed.
– Il Beige Book di novembre pubblicato ieri si riassume in quattro punti fondamentali:
- 1. L’uragano Sandy ha spazzato via la produzione manifatturiera
Sette, su dodici distretti, hanno riportato un calo nell’attività manifatturiera, nonostante gli ordini industriali e quelli per i beni durevoli rilasciati questa settimana abbiano riportato letture superiori alle aspettative degli analisti.
E’ probabile, dunque, che gli effetti dell’uragano comincino a mostrarsi anche in questo senso a partire dai prossimi rilevamenti, infatti ben 5 distretti federali hanno riportato, per il 2013, previsioni anche peggiori a causa delle difficoltà che incontreranno nel recuperare i danni causati dall’uragano.
- 2. Il fiscal cliff è motivo di nervosismo
L’ombra del fiscal cliff continua ad aleggiare sull’economia, e questa può essere considerata in parte la causa degli esiti negativi delle previsioni di alcuni distretti. Secondo quanto riportato dal Beige Book, infatti, un numero di distretti esprime una certa preoccupazione per gli esiti fiscali del precipizio che si prospetta a fine anno e che, in parte, sta rallentando l’economia.
Il Beige Book sottolinea come le attività imprenditoriali siano fondamentalmente preoccupate di dover pagare nuove tasse e come i contribuenti temano per gli esiti che il fiscal cliff avrà sui propri stipendi: questo mix di condizioni spinge alla riduzione delle spese di investimento e non fa altro che aumentare la pressione sul governo affinché si giunga ad un accordo sulla gestione di questo minaccioso dirupo.
- 3. Lo spirito natalizio fa aumentare i consumi
Dopo il "Black Friday" è ufficialmente aperta la stagione degli acquisti natalizi in America e, secondo quanto riportato dal Beige Book di novembre, lo spirito natalizio sta facendo aumentare le spese e le vendite al dettaglio nella maggior parte dei distretti.
In particolare, il distretto di New York ritiene che nel mese di dicembre le vendite dovrebbero aumentare dopo che le opere di ripresa dall’uragano siano completate e lo stesso si prevede a Boston, dove la Fed stima un aumento delle vendite online.
Insomma, il settore delle vendite continua a fare molto bene all’economia americana e sembrerebbe che il trend iniziato negli ultimi mesi possa proseguire ancora.
- 4. Settore immobiliare: la perla americana
Il settore immobiliare risulta come la perla dell’economia statunitense, anche se i progressi continuano ad essere modesti. I prezzi degli immobili continuano ad aumentare, attraendo così anche gli investimenti.
Da questo momento in poi, secondo le analisi del Beige Book, il settore immobiliare dovrebbe continuare a crescere, confermando l’ipotesi iniziale di Ben Bernanke che il QE3 faccia bene all’economia USA partendo dal settore immobiliare.
Il QE3 andrà avanti anche nel 2013?
A questo punto gli occhi sono tutti puntati sull’incontro FOMC del prossimo 11 e 12 dicembre, durante il quale la commissione della Federal Reserve dovrà prendere importanti decisioni in merito ai programmi di acquisto titoli come annunciato da Ben Bernanke durante la conferenza del mese di settembre, durante la quale il "chairman" ha detto che entro la fine dell’anno, con la scadenza dell’Operazione Twist, la Fed avrebbe rivisto i propri programmi di acquisto.
Al meeting di dicembre i membri FOMC esprimeranno il loro parere e le loro previsioni riguardo all’impatto dell’ampliamento/chiusura dei programmi di acquisto, ma se facciamo riferimento al Beige Book possiamo dire che il QE3 sta facendo il suo effetto sul settore immobiliare e di riflesso sull’intera economia, dunque mancano i presupposti per voler interrompere il programma di acquisto titoli ipotecari per 40 miliardi di Dollari al mese.
- Continuare o ampliare?
Bisogna sottolineare come in questi ultimi periodi la Fed abbia continuato a sostenere i propri programmi di allentamento e come sui mercati sia stato anticipato il prolungamento degli acquisti anche nel 2013. Anzi, molti Presidenti Distrettuali hanno anche apertamente sostenuto la possibilità di incrementare ed estendere i programmi, come Charles Evans, Presidente della Fed di Chicago che ha avanzato l’idea di "sparare", per un periodo tra i 6 mesi e un anno, un bazooka da 85 miliardi di Dollari al mese, anziché 40 come avviene con il QE3.
Disoccupazione: manca all’appello
A questo punto, gli occhi della Fed saranno puntati sul mercato del lavoro, visto che il settore immobiliare e la disoccupazione erano gli obiettivi principali del QE3. Il tasso di disoccupazione è diminuito rispetto al mese di luglio, ma certamente non abbastanza per non ritenerlo un "pericolo". Stando ai commenti in merito riportati anche dal Wall Street Journal, gli ufficiali della banca centrale aspettano di vedere significativi miglioramenti e, a questo punto, avremo ancora un lungo periodo di politica monetaria permissiva dalla Fed.
Sui tassi di interesse, infine, la partita sembra ormai chiusa vista la dichiarazione del Presidente Evans il quale ritiene che la Fed terrà i tassi di interesse vicini allo zero fino a quando la disoccupazione non scenderà al di sotto del 6.5% e le prospettive di inflazione ben salde al di sotto del 2.5%.