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FED, inizia l’era Yellen: “Fare di più per ripresa”. Prudenza di Wall Street

giovedì 10 ottobre 2013, di Valentina Brazioli

Janet Yellen sarà la prima donna alla guida della Fed. Il presidente americano Barack Obama l’ha scelta per il dopo-Bernanke, colui che ha aiutato gli Stati Uniti a uscire dalla recessione e aiutato a prevenire una nuova Grande Depressione. Sarà quindi una “colomba” esperta di disoccupazione a dirigere l’exit strategy americana. Ecco lo scenario riportato dall’Ansa.

Deve essere fatto di più per rafforzare la ripresa. Sono stati fatti progressi, ma ancora troppi americani sono senza lavoro.

Ha dichiarato Yellen, sottolineando che il compito della Fed è quello di servire tutti gli americani.

La prudenza di Wall Street

La nomina sembra voler dare certezze a un mercato volatile, preoccupato per lo shutdown e l’aumento del tetto del debito, sui quali resta l’impasse in Congresso, anche se la Casa Bianca confida che alla fine sarà raggiunto un accordo per evitare il default. Wall Street però al momento reagisce con prudenza, chiudendo debole e senza alcun “effetto-Yellen”: il Dow Jones ha infatti guadagnato appena lo 0,18%, mentre il Nasdaq ha perso lo 0,46%.

Nel presentare il nuovo capo della Fed, Obama ha innanzitutto omaggiato Ben Bernanke, che ha mostrato un ’’tremendo coraggio’’ per la sua creatività e per essere stato un importante partner, che è riuscito a rendere migliore la vita di milioni di americani. Di seguito Yellen ha ringraziato per la fiducia rivoltale, assicurando che la ricompenserà se sarà confermata dal Senato.

La complessità dell’exit strategy

La nuova presidente avrà il compito di definire l’exit strategy, che si preannuncia ’’complessa’’ e con rischi: il Fondo Monetario Internazionale prevede infatti che un’uscita prematura della Fed potrebbe causare perdite per 2.300 miliardi di dollari nel portafoglio globale di bond. La maggior parte dei membri della Fed ritiene che un rallentamento degli acquisti di asset, attualmente pari a 85 miliardi di dollari al mese, potrebbe essere deciso entro la fine dell’anno, e il programma chiuso a metà 2014.

Yellen, Lagarde ma non solo: il potere è un po’ più rosa

Rimanendo in ambito di banche centrali nazionali, prima di Obama fu Putin a scegliere una donna per guidarne una: lo scorso giugno è stato infatti nominato governatore Elvira Nabiullina, ex ministro dello Sviluppo economico ed ex consigliere economico di Putin. Per restare nelle grandi istituzioni finanziarie, l’altra donna di grande potere è la francese Christine Lagarde, ministro dell’Economia del governo Sarkozy fino al 2011, giunta a capo del Fondo Monetario Internazionale dopo lo scandalo sessuale del connazionale Dominique Strauss-Kahn. Sul fronte delle grandi aziende, fra le donne più potenti abbiamo il direttore operativo di Facebook Sheryl Sandberg, e Marissa Mayer al timone di Yahoo. Guardando all’Italia, l’ultima donna in ordine di tempo a scalare posizioni di potere è stata Antonella Mansi, diventata presidente della fondazione Montepaschi di Siena in un momento particolarmente difficile per l’istituto. In ambito politico, la classifica stilata annualmente dalla rivista Forbes proclama la tre volte cancelliera Angela Merkel “donna più potente del mondo”, seguita da Dilma Rousseff, delfina di Lula de Silva, saldamente alla guida del Brasile.

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