FCA Chrysler si accorda col sindacato: niente sciopero

E’ di questa mattina la notizia secondo cui Fca Chrysler e il sindacato statunitense United Auto Workers (UAW) hanno raggiunto una bozza di accordo per il rinnovo quadriennale del contratto di lavoro.
Scongiurata pertanto l’ipotesi di sciopero dei dipendenti americani del gruppo FCA ventilata negli scorsi giorni (lo UAW aveva manifestato a Fca la possibilità di effettuare uno sciopero in assenza di un accordo entro le ore 23.59 del 7 ottobre).

Dopo la notizia, Fca ha incrementato i guadagni a Piazza Affari ed è in rialzo del 2,7% a 13,3€.

FCA: al vaglio dei lavoratori la bozza di accordo

Il gruppo automobilistico e il sindacato al momento non hanno reso noto il contenuto della bozza di accordo, che verrà esaminata domani venerdì 9 ottobre alle ore 17 dai lavoratori che fanno parte del sindacato.

La precedente bozza, che prevedeva investimenti per 5,8 miliardi di dollari, fu bocciata dal 65% dei lavoratori aderenti al sindacato UAW.

Secondo i lavoratori, la questione centrale per arrivare ad un accordo con FCA è se la bozza prevederà l’eliminazione - o almeno la riduzione - della differenza di 9 dollari l’ora circa fra la retribuzione dei lavoratori con diversi anni di impiego alle spalle e i neoassunti.

Si teme anche che la produzione venga delocalizzata in Messico e la prospettiva che il premio di produzione venga ridotto a 3000$ dai 3500 precedenti.

Dennis Williams, presidente del sindacato,ha dichiarato:

Abbiamo raggiunto un accordo preliminare che ritengo affronti i principali timori dei nostri membri sul loro lavoro e sul loro futuro. Abbiamo realizzato importanti guadagni e non vedo l’ora di discuterne i termini con gli iscritti

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Un accordo come base di trattiva con GM e Ford

Se la bozza di intesa dovesse trovare il sostegno dei lavoratori del sindacato UAW, verrebbe utilizzata come base per le trattative con le due aziende automobilistiche statunitensi General Motors e Ford.
Si tratta quindi di una decisione molto importante per il sindacato, che dopo la bocciatura della precedente bozza ha visto incrinarsi il rapporto di fiducia con i 40mila lavoratori aderenti.